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POLITICA

La critica di Maurizio D’Andria al Consiglio intercomunale di oggi all’Ospedale di Sora

Redazione Sora24
Redazione

«Condividendo le preoccupazioni del personale medico e paramedico dell’ospedale SS. Trinità di Sora, nonché di tutta la popolazione residente nel distretto ASL C circa i rischi di una ulteriore riduzione dell’organico e dunque, della probabile chiusura di interi reparti dell’ospedale stesso che serve 120.000 residenti, con le inerenti problematiche legate alla urgenza medica, alla prestazione del servizio necessario e al diritto alla salute tutto, non posso però segnalare alcune questioni che nell’assemblea di oggi si sono mostrate in tutta la loro debolezza. In primis, ho trovato irritante l’appello lanciato da più sindaci, compreso quello di Sora che ha autorizzato un’auto con tanto di altoparlante a girare per strada onde invitare i cittadini a presenziare al consiglio di oggi tenutosi dalle ore 11 in poi, a mobilitarsi per la difesa dell’ospedale di Sora. A questo appello si sono poi aggiunti altri, a loro dire autorevoli, che inneggiavano ad una marcia su Roma e ad una battaglia campale “estrema” (Tomaselli ed altri). Altri invece, inneggiavano a “tutta un erba un fascio” (Abbruzzese) per auto assolversi e auto assolvere tutta la classe politica ivi presente.

La mia irritazione deriva dalla queste considerazioni:

  1. Mentre i sindaci e i politici di rango, presenziando l’assemblea in ospedale continuavano a svolgere la loro funzione pubblica e perciò, a percepire lo stipendio (da noi cittadini pagato), questi con grande faccia tosta (a mio avviso) inneggiavano a manifestazioni di piazza dei cittadini che dovrebbero però rinunciare a qualche ora di lavoro retribuita, magari chiedendo permessi lavorativi o darsi malati per stare “al loro fianco”. Dunque, mi sembra immorale che chi prenda uno stipendio per stare seduto e sia stato eletto per occuparsi anche di sanità, chieda alla popolazione e ai lavoratori di rinunciare al proprio reddito “per fargli compagnia” in una attività squisitamente politica e perciò di loro esclusiva competenza. Capisco gli scioperi e i cortei, le manifestazioni pure… ma i sindaci che delegano le loro funzioni alla massa proprio non ci credo.
  2. Il cittadino sempre chiamato in causa e anche vilipeso da alcuni sindaci intervenuti (poca presenza all’assemblea), come è noto ha già dato il suo contributo in almeno 2 modi: (a) pagando le tasse anche per quel servizio sanitario che non ha (finito in deficit di 25 miliardi per la sola sanità laziale degli anni e amministrazioni passate, tipo Polverini di Berlusconi e Co.); (b) votando questi politici che non solo si auto assolvono pubblicamente “per aver commesso il fatto”, ma che sono pronti pure a dare le colpe di una eventuale propria disfatta al popolo intervenuto in maniera non massiccia o oceanica a dar loro manforte.

Sindaci che inneggiano al blocco del traffico, all’occupazione dell’ospedale, al commettere ogni sorta di reato penale (a carico dei singoli cittadini) ma che però rigettano completamente l’idea di dare le proprie dimissioni in massa tutti e 27 quanti sono (eccetto il sindaco di Isola del Liri e qualche altro nonché di Massimo Ascione)… e creare così il caso mediatico cercato. No, la loro sedia non si tocca, così come non si tocca il loro stipendio (magari cumulato ad altre fonti di reddito professionale). Venisse giù pure il cielo… loro da quella sedia non si muoveranno. Dunque, massima colpa del governatore Zingaretti che non è venuto all’assemblea per altri impegni, e nessuna colpa dei sindaci e politici che invece negli ospedali ci fanno sempre campagna elettorale. Zingaretti ha comunque invitato tutti i sindaci a Roma, non serviranno ne pullman ne le piazze inferocite per incontrarlo, basterà presentarsi nel suo ufficio. Certo che anche Zingaretti una botta ce l’ha data dicendo che l’ospedale di Sora diventerà un polo ONCOLOGICO (cioè di trattamento dei tumori). Io che sono molto prevenuto, occupandomi di inquinamento atmosferico da PM2,5, non mi sono mica meravigliato di questa sua dichiarazione. Perché ONCOLOGIA???? La risposta è facile… perché si prevede l’insorgenza di molti tumori in zona, cos’altro? Lasciamo perdere che il sindaco Tersigni non veda la turbogas della Cartiera del Sole… Ho trovato poi disdicevole la convocazione di questo consiglio intercomunale davanti l’ingresso dell’ospedale. Non ho potuto fare a meno di notare la presenza (inevitabile) di troppo personale medico e para medico che, essendo in servizio (con tanto di camice e tuta) evidentemente, pur percependo un reddito per quelle ore di assemblea-lavoro, è venuto a mancare nei reparti e al proprio dovere professionale, a solo scapito di quei poveri disgraziati lì ricoverati che tutti oggi volevano proteggere. Impressione mi ha fatto una signora a me vicina che ricevendo una chiamata dal suo reparto (chirurgia), non ha risposto alla chiamata e chiuso gli squilli ed è rimasta al suo posto… in assemblea, diligentemente ad ascoltare questi politici. Dunque, questi signori politici a mio avviso, possono organizzare quello che vogliono ma abbiano almeno l’accortezza di farlo in orario non lavorativo (di domenica?, dopo le ore 18?) e sul loro posto di lavoro (Comune? Casa loro?), non altrui, specialmente se trattasi di ospedale in servizio pubblico perché così facendo creano molti più disservizi che benefici. Stare davanti all’ospedale in questi casi sembra piuttosto uno spot elettorale rivolto ai dipendenti che non a tutti i 120.000 cittadini interessati. Un brutto spot elettorale. Si assumano invece tutte le loro responsabilità, politiche e morali queste si, e vadano a Roma, a Frosinone e al Ministero della Salute e magari, come gesto estremo (e utile), diano le loro dimissioni in massa, creino un precedente importante, ma non chiedano a noi cittadini di fare il lavoro sporco. Non istighino alla violenza ma si adoperino per le loro funzioni, nel modo più eclatante che vogliono, mettendoci magari il proprio incarico. Loro sono pagati, noi no. Noi abbiamo già pagato, almeno 2 volte. Se fallissero loro, allora potrà intervenire il popolo.»

Maurizio D’Andria

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