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CRONACA

La Festa della Dedicazione della Cattedrale con la Concelebrazione presieduta dal vescovo Mons. Filippo Iannone

Redazione Sora24
Redazione

Si celebra, domenica 9 ottobre 2011, a Sora la festa della Dedicazione della Cattedrale di S. Maria Assunta. Per questo alle ore 11:00, il vescovo, mons. Filippo Iannone presiederà la Concelebrazione Eucaristica per fare memoria della ricorrenza. Il significato e le motivazioni di questo evento ce li ha illustrati il parroco della Cattedrale, mons. Alfredo Di Stefano.“Tenendo conto dell’unico  tempio vivente di Dio, nel quale è possibile adorare il Padre, ha detto il parroco della Cattedrale di Sora,  in spirito e verità, siamo chiamati a riflettere sul senso simbolico e, soprattutto, sul valore contenutistico del tempio di Dio, qual é la Cattedrale, della cui dedicazione facciamo memoria il 9 ottobre. Da quando Papa Adriano IV nel 1155 la dedicò, la Diocesi ha ben considerato la Chiesa Cattedrale, la prima Chiesa, in quanto è la Chiesa in cui il Vescovo ha la sua sede, o cattedra, da cui appunto prende nome Cattedrale. Ma c’è un secondo motivo con cui vorrei indicare il valore della dedicazione della Cattedrale: essa è icona della convergenza comunionale delle comunità parrocchiali e in particolare delle Cappellanie. Infatti, essa tutte le unifica, perché l’Altare su cui il Vescovo presiede l’Eucarestia e la cattedra del Magistero esprimono la loro carica di simbolismo ecclesiale, tale da far sì che la Parrocchia diventi popolo di Dio, casa e scuola di comunione. Quale, allora, il volto della nostra Chiesa Cattedrale? Si è chiesto mons. Alfredo Di Stefano. Essa secondo il Vangelo di Matteo non può rimanere nascosta, ma deve essere riportata alla luce, come lampada che illumina tutta la casa, come città visibile a tutti, perché collocata sopra il monte, affinchè gli uomini posano vedere le nostre opere buone e glorificare il nostro Padre del cielo. È  su questa Chiesa nascosta che Dio volge il suo sguardo, su quanti dal cuore umile e contrito, temono e osservano la sua Parola. Prepariamoci a vivere questo momento di festa insieme, secondo ciò che il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha individuato, condividendo le motivazioni profonde di tale dedicazione, per riscoprire il nostro essere Chiesa, convocati dall’Eucarestia, per essere trasfigurati dal suo amore in un amore a sua volta capace di soddisfare la fame di coloro che si radunano intorno alla stessa mensa. Ecco il senso della dedicazione della nostra Cattedrale, ha concluso mons. Alfredo Di Stefano: dimorare con lui, nella sua casa, lasciando che questa dimora sciolga le nostre barriere e ci aiuti a superare le nostre divisioni, perché non siamo stati fatti per essere soli, ma per essere immagine di Dio, dove la comunione sazia ogni fame. È  questa l’esperienza della Chiesa”.

Gianni Fabrizio

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