Un maniacale lavoro durato anni e ricostruito punto per punto sulle colonne del Corriere della Sera: dopo ben 18 anni, l’omicidio di Serena Mollicone è finalmente arrivato a una svolta vera. Ci sono degli indagati, l’allora comandante della caserma di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna e il figlio Marco, tutti e tre accusati di omicidio volontario, come si legge nell’articolo pubblicato ieri.
«Diciotto anni di false piste, sospetti depistaggi e prove sparite», sottolinea lo storico quotidiano di via Solferino. Ora però si è giunti all’atto finale e «le conclusioni sono ormai note: la ragazza fu uccisa nella caserma dei carabinieri di Arce in concorso tra l’allora comandante Franco Mottola, la moglie Anna e il figlio Marco. Sono tutti accusati di omicidio volontario».
«Non conta chi ha sferrato il colpo decisivo, mia figlia è rimasta lì a terra 4-5 ore, poteva essere salvata e si scelse invece di lasciarla morire – ha dichiarato telefonicamente Guglielmo Mollicone a Fulvio Fiano. Come per Cucchi – ha proseguito il papà di Serena – si è cercato di nascondere la verità perché altri in caserma hanno sentito quello che accadeva, ma qui l’Arma si è riscattata con le nuove indagini e la determinazione di arrivare in fondo. Io e Serena – ha concluso Mollicone nell’intervista rilasciata al Corriere – ci attendiamo ora un segnale di giustizia: che queste persone vengano arrestate come altri innocenti prima di loro e passino il processo in carcere».