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CRONACA

Lettera aperta dell’Associazione Dipendenti Ospedalieri di Sora alla manager Mastrobuono

Redazione Sora24
Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dall’Ado di Sora alla Direttrice della Asl Frosinone, Professoressa Isabella Mastrobuono.

«Il Direttivo ADO e l’associazione tutta desidera in questa giornata porgerle i complimenti per il successo ottenuto nell’apertura dell’Hospice di Isola del Liri e nel riconoscimento della Breast Unit per il nostro Ospedale. In questo incontro però non possiamo non manifestare la grande preoccupazione che viviamo per la gravissima situazione in cui versa in questo momento tutta la realtà ospedaliera.

Risulta assolutamente incomprensibile al tal proposito la grande progettualità espressa per la Medicina Territoriale con grandi investimenti, assunzioni, risonanza mediatica, a fronte, ce lo consenta, di un assoluto silenzio nei confronti della drammaticità della situazione nei nostri Ospedali e in particolar modo per il nostro Ospedale di Sora. Lei sa bene che le case della salute impiegheranno anni prima di poter prevenire anche solo un evento acuto o di ridurre un numero significativo di ricoveri e l’Hospice servirà sicuramennte a donare solo una morte più dignitosa.

La gravissima mancanza di personale Medico ed Infermieristico a Lei ben nota sta mettendo letteralmente in ginocchio il già precario equilibrio della nostra struttura ospedaliera e senza provvedimenti urgentissimi a breve capitoleranno reparti fondamentali quali la Ginecologia ed Ostetricia, la Cardiologia, la Pediatria e l’Ortopedia. E’ evidente che non rimarrebbe davvero nulla. Sappiamo bene che la scellerata politica della gestione del personale viene dal passato e Lei ha ricevuto una pesante eredità, ma la esortiamo a non perpetrare queste scelte assurde che hanno fatto si che la nostra Provincia abbia un personale medico ed infermieristico con età media altissima con tutti i problemi di salute e limitazioni fisiche che ne conseguono. Sicuramente il blocco del tournover è stato schiacciante, ma perchè province a noi vicine e le ASL romane non versano nelle stesse drammatiche condizioni? Apprezziamo inoltre la Sua realistica richiesta di più di 150 deroghe, ma probabilmente la richiesta di un piccolo numero più urgente sarebbe sicuramente più credibile e realizzabile!

La carenza del personale, comunque, nonostante la sua drammaticità non deve essere assolutamente l’alibi per ridurre il livello di assistenza del nostro Ospedale. RIVENDICHIAMO UN OSPEDALE POLO ONCOLOGICO MA ANCHE OSPEDALE CON SPECIALISTICHE AL SERVIZIO DI TUTTI I PRINCIPALI BISOGNI DI SALUTE DEL NOSTRO TERRITORIO.

RECLAMIAMO a gran voce una MEDICINA IPERSPECIALISTICA E IPERTECNOLOGICA come raccomandato dalle Società Scientifiche di tutte le branche mediche e chirurgiche: i pazienti del nostro territorio hanno gli stessi diritti dei cittadini delle borgate romane.

RIFIUTIAMO FERMAMENTE ogni idea o progetto di Ospedale per intensità di cure come possibile soluzione alle carenze di personale medico. Tale modello si è dimostrato fallimentare nelle precedenti esperienze, è poco suffragato da evidenze scientifiche e soprattutto allontana il paziente dal Medico o equipe medica che lo cura, disumanizzando il rapporto medico-paziente e sicuramente rendendo impreciso l’atto di cura.

SOSTENIAMO il modello di Ospedale per Unità Operative con organizzazione dipartimentale come previsto dal D.lgs 502/92 e comunque come codificato nell’Atto Aziendale recentemente approvato. E’ evidente a tal proposito l’URGENZA DELLA NOMINA DI PRIMARI VERI, che organizzino le unità operative e seguano i più difficili iter diagnostici e terapeutici VICINO al personale e ai malati, con la possibilità di potersi concentrare sulle inevitabili problematicità e non essere schiacciati dalla responsabilità di più Reparti e Servizi distanti fra loro decina di chilometri.

RECLAMIAMO inoltre mezzi diagnostici che ci permettano di formulare diagnosi precise anche quando complesse:

  • UN LABORATORIO ANALISI dedicato a qualcosa di meno squalificante della semplice attività di routine poichè non sempre i pazienti sorani hanno patologie “semplici” e per non ridurre la figura dei nostri Tecnici di Laboratorio a meri “impacchettatori” di provette che con mezzi dubbi vanno a sovraccaricare il Laboratorio Analisi di Frosinone con lunghi tempi per le risposte e con affidabilità dei risultati che Le chiediamo di valutare con attenzione. Risulta inoltre necessario un Medico presente 24 ore su 24 con cui poter interloquire per i casi più complessi e una Microbiologia adeguata alla nostra Rianimazione e a tutti i Reparti Medici e Chirurgici del nostro Ospedale;
  • UNA RADIOLOGIA con innovazioni tecnologiche adeguate, con Server che riescano a supportare l’enorme volume di dati, una TC che risolva i ripetuti problemi di avaria, una RMN che non lavori solo qualche ora a settimana o solo per alcuni esami di minor complessità. Più volte è stata reclamata la necessità di una Radiologia Interventistica per un Ospedale che si vuole far passare per Polo Oncologico ma dove è possibile effettuare un esame bioptico in una bassissima percentuale di casi.

E come non volgere il pensiero alle decine di pazienti che attendono giorni per un ricovero ammucchiati nello stanzone degli orrori o il corridoio del Pronto Soccorso ove giacciono su una barella uomini e donne insieme senza la possibilità di rispettare la dignità, la privacy e il senso del pudore di malati giovani e anziani, mangiando magari mentre il vicino sta defecando… Senza parlare della possibilità che il personale dedicato alle incalzanti emergenze possa trascurare le criticità che questi pazienti possono presentare. Noi operatori sanitari siamo inermi di fronte a questa ottocentesca realtà che offende noi e i nostri pazienti e sta alimentando l’angoscia, anzi il terrore di ammalarsi nella popolazione. Crediamo che un Direttore Generale non possa permettere che degli esseri umani debbano sopportare questa realtà da Terzo Mondo in un Ospedale sotto la sua responsabilità.

È URGENTE pertanto l’apertura del REPARTO DI MEDICINA D’URGENZA, come codificato comunque nell’Atto Aziendale e che ha già locali pronti ed attrezzature, seppur non proprio adeguate ma che manca come al solito del personale da dedicarvi.

Sappiamo di averle posto problemi enormi e la ringraziamo anticipatamente per l’impegno che vorrà mettere nell’ affrontare questo nostro difficile ma stimolante progetto. La salutiamo augurandole di realizzare cose sempre più grandi».

L’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI OSPEDALIERI

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