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CRONACA

Liri navigabile e condizioni meteo avverse: «una domanda semplice per i firmatari del progetto»

Ecco il parere di uno degli esperti consultati dall'Avv. Rosalia Bono relativamente ai lavori in corso nel tratto urbano del fiume, zona Ponte Vaughan

Redazione Sora24
Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa a firma dell’Avv. Rosalia Bono del gruppo politico “Insieme per Sora”.

Le condizioni del tempo peggiorano e di fronte l’allerta meteo di questi giorni cresce la paura per le possibili ripercussioni scaturenti dai lavori di sbarramento del Fiume Liri. Molteplici sono le richieste di chiarimenti e tante sono le perplessità che i cittadini sorani e quelli dei paesi limitrofi pongono al Sindaco di Sora. Non nego che condivido molte delle critiche poste al progetto “Liri Navigabile”; tuttavia, per avere un quadro più chiaro, ho contattato degli esperti che, a mia precisa domanda, esplicitando concetti di ingegneria idraulica, mi hanno paventato tutta una serie di conseguenze (idrogeologiche, naturalistiche, paesaggistiche), manifestando dubbi di vario genere. Le criticità più conclamate sono state riferite al restringimento della sezione idraulica del fiume ed alla superficie di rigurgito di esso.

Riporto fedelmente e testualmente l’osservazione di uno degli esperti consultati: «La superficie di rigurgito è niente altro che l’innalzamento del livello di un corso d’acqua a monte di un restringimento della sua sezione; ciò accade in quanto, fino a quando l’alveo è in grado di contenere la portata, per mantenerla, il fiume deve innalzare il suo livello per aumentare la velocità di deflusso dell’acqua nella sezione di restringimento. E’ proprio questo innalzamento che si esplica a monte con la ormai famosa superficie di rigurgito. Tale superficie, inoltre, estende il suo effetto più sono basse le pendenze del corso d’acqua (e di certo il Liri nel centro di Sora non ha un regime torrentizio). Tra le altre cose bisognerebbe vedere se nel progetto hanno previsto, in fase di mantenimento dell’opera, tutti i costi derivanti dall’interramento, cioè dai maggiori volumi di inerte (sabbia e ghiaia) che verranno depositati a monte dell’opera, in virtù del fatto che la velocità della corrente sarà più bassa. E poi tra le verifiche idrauliche bisognerebbe vedere se è stata fatta quella di sifonamento, che sarebbe quella verifica che esclude la possibilità che l’acqua, percolando al di sotto delle fondazioni dell’opera, scalzi l’appoggio della stessa e, conseguentemente, la distrugga. Perciò sarebbe interessante porre ai tecnici firmatari del progetto una domanda di una semplicità disarmante: la verifica dell’andamento della superficie di rigurgito a monte del restringimento della sezione idraulica del fiume è stata fatta o no? Un no sarebbe il prologo di un disastro colposo alla prossima piena che arrivi a livello degli argini. Se si, sarebbe interessante visionare tale verifica». Giro queste domande ai tecnici firmatari del progetto che spero e mi auguro vogliano chiarire questi aspetti cosi fondamentali.

Avv. Rosalia Bono
Gruppo Politico “INSIEME PER SORA”

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