Senza memoria non c’è evoluzione, perché la memoria è consapevolezza. Attraverso la narrazione di storie individuali e collettive è possibile individuare la radice del pregiudizio e combatterlo. L’etimologia della parola stessa, prae-iudicium, sintetizza quanto esso sia il contrario della conoscenza.
Un incontro per riflettere sulla storia e sui pregiudizi
Il tema “Tra pregiudizio, discriminazioni, razzismi – storie di ieri, storie di oggi. La conoscenza fa la differenza” è stato al centro di un incontro con gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Broccostella e Campoli Appennino. L’evento, organizzato per celebrare la memoria storica e superare il limite dell’ignoranza, ha avuto luogo presso l’Aula Magna di Via Perazzini.
Protagonisti dell’incontro sono stati Biagio Cacciola, ex docente di filosofia e storia, noto divulgatore culturale della Provincia di Frosinone, e Lucio Maciocia, psicologo e testimone indiretto di una vicenda di pregiudizio che colpì suo padre nel 1940. Quest’ultimo fu tra i sopravvissuti alla tragedia dell’Arandora Star, in cui circa 500 emigrati italiani persero la vita insieme a persone di altre nazionalità europee.
La tragedia dell’Arandora Star e il peso del pregiudizio
L’iniziativa, proposta dalla professoressa Paola Natalizia, è stata accolta e coordinata dalla dirigente scolastica Anita Monti, appassionata di storia e antropologia. L’obiettivo era evidenziare i legami tra le memorie collettive e il valore delle storie individuali.
Il commovente racconto della famiglia Maciocia ha intrecciato la vicenda della Arandora Star, la nave affondata al largo delle coste irlandesi, con le vite di centinaia di italiani emigrati in cerca di un futuro migliore. Vittime del pregiudizio, molti italiani vennero considerati spie dagli inglesi e internati o deportati, pagando con la vita una discriminazione ingiusta. Ancora oggi, a distanza di oltre ottant’anni, le famiglie delle vittime portano il segno di quella tragedia e chiedono riconoscimento dopo anni di memoria oscurata.
La famiglia Maciocia, emigrata da Isola del Liri, si intreccia con le storie di decine di piciniscani, cassinati, atinati, parmensi – in particolare da Bardi e Barga – e di molti altri italiani provenienti da diverse regioni della penisola. Il mausoleo commemorativo nel cimitero di Bardi è oggi un simbolo di questa tragica vicenda poco conosciuta.
Il valore della memoria storica nella scuola
Il racconto di Lucio Maciocia, corredato da foto inedite, ha ispirato Biagio Cacciola, da sempre impegnato nella divulgazione di testimonianze storiche, a mettere in luce l’assurdità e le contraddizioni dell’antisemitismo, esso stesso frutto di pregiudizi radicati nella storia.
Gli studenti e i docenti hanno partecipato con interesse e coinvolgimento, ponendo domande e condividendo esperienze legate al proprio territorio, caratterizzato da una forte vocazione migratoria.
Mentre la vicenda dell’Arandora Star è oggetto di un iter parlamentare per il riconoscimento della sua portata simbolica, la scuola continua a svolgere il suo ruolo fondamentale: diffondere la conoscenza storica per combattere l’ignoranza e i pregiudizi. Come scrisse Cicerone nel De Oratore: «La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita».