Monte Amaro, la vetta più alta della Maiella con i suoi 2.793 metri, ha accolto 27 escursionisti del Club Alpino Italiano – sezione di Sora in una delle sue versioni più spettacolari e difficili: la Rava del Ferro, versante noto per la sua natura aspra e selvaggia. Tra sassi, ghiaia instabile e continui saliscendi, il gruppo ha affrontato un itinerario che mette alla prova corpo e mente.
«Ogni curva sembrava l’ultima, ma dietro l’ennesima cresta si apriva sempre un nuovo tratto da superare», scrive la sezione sulla propria pagina social. È proprio in questi momenti, tra fatica e determinazione, che si coglie il vero spirito della montagna.
La vetta come ricompensa
Una volta in cima, il silenzio interrotto solo dal fischio del vento e l’aria limpida hanno accolto i partecipanti in un’atmosfera di rara intensità. La vista mozzafiato e la soddisfazione di aver raggiunto la vetta hanno ripagato ogni sforzo, regalando un senso di libertà autentico. L’esperienza, organizzata dal CAI di Sora, si è rivelata un’occasione per rafforzare il legame con la natura e con il gruppo. Un’escursione che ha lasciato il segno, tra sudore, sorrisi e la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di speciale.
