Il 5 maggio il liceo classico “Simoncelli” di Sora apre le porte della sua scuola per la Notte nazionale del liceo classico, iniziativa nata da una idea del prof. Rocco Schembra e accolta con entusiasmo e passione dalla referente del progetto, prof.ssa Abballe Barbara.
Il tema scelto dal liceo sorano è: “Per mille coloribus arcum. Miti e leggende dal colore immortale”. Per mesi alunni e docenti si sono incontrati per progettare, provare e realizzare una notte tinta di colori. E così le aule piano piano si sono colorate di passione, di speranza, di pace, di armonia. Un arcobaleno di colori che vede riuniti ex presidi, ex alunni del liceo sotto il cielo di una stessa notte che ha il sapore dell’antico e del nuovo, del passato che è presente, delle tante tinte che illuminano le nostre aule.
Un viaggio tra Adone e Afrodite, Castore Polluce. Demetra e i suoi misteri. Pandora. Odisseo e le sirene ammaliatrici. Dioniso e il suo corteggio…fino a Kant che ci lascia il suo messaggio di pace. Il tutto grazie al lavoro dei ragazzi, la nostra forza e la nostra speranza. Che si sono messi in gioco con testi classici, ma anche con tutto ciò che fa parte di noi. Esperimenti di Scienze, con la preziosa collaborazione della prof.ssa Montuori Daniela, di Fisica con la prof.ss Biancale Alessandra, di Filosofia, con la prof.ssa Capoccitti Rita. Il prezioso aiuto della prof.ssa Di Fazio Maria Rosaria. Le scenografie, uniche e preziose, realizzate dalla prof ssa Fascione Margherita. Il contributo della prof.ssa Marchionni Cristina. Momenti di danza, tra antico e moderno, curati dalla dott.ssa Maria Carmen Di Poce. Il ritorno al liceo del regista Ivano Capocciama, che porterà il suo “colore” e ci spingerà a vedere altre sfumature.
E come ogni arcobaleno, un inizio e una fine. L’inizio dato dai nostri ospiti, ex dirigenti e nostri alunni. Il prof. Gulia, preside per anni di questo liceo. Il sindaco della nostra città, l’assessore, il dott Baglioni, ex alunni che tornano nelle nostre aule. Perché il passato non è una terra straniera. Ma un ponte che ci unisce. Che ci vede legati da quel solo e unico filo che ci parla di Humanitas. Di valori. Di cultura. Della nostra essenza. E del senso del nostro stare al mondo per riuscire a vivere. Nella nostra essenza più vera.
