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CRONACA

OPERE PUBBLICHE: Bianco, Rosso e VERDE

Redazione Sora24
Redazione

Le cose e le infrastrutture non sono ne di sinistra, ne di centro e ne di destra… sono della città. Chi le fa invece è di sinistra o di centro o di destra o mix vari. Le piste ciclabili sono piccole grandi opere che costano relativamente poco e servono a tutta la città per tanti anni. Rappresentano i benefici collettivi, beni pubblici che rendono bella e funzionale una piccola città come Sora e addirittura, a renderla più attraente agli occhi dei visitatori. Io Sora (se mi passate il paragone) la tratterei come una bella ragazza / donna, facendole magari piccoli regali (secondo le tasche) ma continui. Oggi un foulard, domani un rossetto, dopodomani una bicicletta… e Sora (Rocca Sorella) si imbellisce di più. Il buon amministratore ogni tanto dovrebbe pensarci e adoperarsi in tal senso chiunque esso sia. Sono le infrastrutture della città che rendono più bella la città. Perciò dovrebbero essere indicate nel PUCG, il piano urbano comunale generale. Del PUCG è stata presentata una prima programmazione ad inizio anno (su per giù) dal vice sindaco Di Carlo in consiglio comunale al quale ho partecipato anch’io con Loreto Tersigni dell’associazione Verde Liri. Abbiamo visto il progetto ritenuto incompleto e presentato al protocollo delle proposte di verde pubblico e riorganizzazione dell’assetto viario e urbanistico, suggerendo di evitare nuovo consumo del suolo con altra cementificazione irreversibile che non giova sicuramente alla bellezza di Sora e ad un suo ipotetico modello di sviluppo commerciale e futuro terziario (servizi al turismo). Sono più di 10 anni che la popolazione di Sora non aumenta (ISTAT) e ci sono molti immobili ad uso abitativo e industriale dismessi e non recuperati (area Bassetti ad esempio e Chianeglie). Abbiamo proposto di recuperare quelle aree dismesse per assegnarle quale luogo di nuova edificazione a fini industriali invece di quelle indicate nel piano che vanno a consumare altro suolo per definizione, scarso ed esauribile. E Sora è già attaccata a Isola del Liri. Cosa deve diventare? Già in quella occasione abbiamo segnalato ai relatori e progettisti la necessità di avere almeno una pista ciclabile unitamente ad altre aree verdi attrezzate a parco pubblico. Un’altra “villa comunale” a metà tra Sora e Barca S. Domenico, lungo il percorso del lungo Liri appunto. Un terzo parco di congiunzione con il parco di S. Domenico. Una pista ciclabile pure è già prevista in zona perciò…. E l’area è ancora in gran parte ad uso agricolo e disponibile. Nel piano regolatore di Sora però non c’è traccia di verde aggiuntivo e di piste ciclabili ed anzi, non si trovano più tracce nemmeno del piano regolatore che ai termini di legge, dovrebbe essere ripresentato alla cittadinanza. Questo per dire cosa? Che gli strumenti ci sono ma non vengono ben utilizzati dagli amministratori attuali, che di proposte ne sono state fatte diverse nei luoghi opportuni accompagnate anche con disegni territoriali nel quale si indicano tracciati di piste (per lo più già presenti) tra Sora, S. Domenico, lungo Fibreno, Broccostella, Lago di Posta Fibreno e ritorno, con un tracciato ad 8 che costeggia anche il Liri. Devo però sottolineare come questa esigenza di spazio libero e aria aperta a Sora sembra essere prevalentemente un fatto legato più ai giovani che alla maggioranza dei residenti sorani a cui effettivamente, per motivi di età e formazione culturale, di piste ciclabili non glie ne frega un c…. mentre in altre città citate negli altri interventi, sono da anni attività vissute da tutta la popolazione. Ma a Sora i giovani sono un problema, non una risorsa e in campagna elettorale mostrano tutta la loro fragilità politica e culturale, facendosi incantare dalle promesse dei soliti attori. I giovani invece dovrebbero essere compatti nel votare soltanto chi meglio li rappresenta. La pista ciclabile è perciò cultura e fa cultura. Perciò si dice, migliore qualità della vita. Più delle auto di grossa cilindrata, la qualità della vita di una città cresce con il miglioramento qualitativo del tempo libero. Se poi ci metti pure l’inquinamento industriale in atto, il verde diventa fondamentale. Dunque, bene la campagna “adotta un albero”, ma che si piantino presto gli alberi disponibili (400 li deve offrire la Burgo SpA) e si progetti un vero parco o meglio un bosco per Sora. Questa almeno, sappiamo può essere una politica ambientale percorribile, altro è pensare ad una strada a due corsie che arrivi fino a su al castello di Rocca Sorella con parcheggi interrati. Questa, che politica è? Quale potrebbe essere la proposta? Sora24 avanza e propone tante buone idee e sviluppa un discreto dibattito con relativa presa di coscienza e di espressione dei partecipanti. Quindi è OK ma non sufficiente. Sora24.it è necessaria ma non è sufficiente. E’ una condizione. La seconda è evidentemente il Comune di Sora, il Sindaco Tersigni e giunta/maggioranza. Su quest’ultimi va fatta tutta la pressione civica e politica possibile affinchè si adoperino a realizzare opere che la popolazione sente necessarie. Se questi secondi organizzassero ogni tanto un concorso di idee e assegnassero un budget di spesa anche pluriennale (frazionato) alla realizzazione di qualche idea o di qualche infrastruttura che migliora la qualità della vita dei cittadini, li fa pedalare … magari possiamo anche pensare che una volta realizzata l’opera qualche ragazzo/a vada ad aprirci un chiosco per le bibite, panini e cocomero. A tal fine infatti, ad esempio, c’è un bel finanziamento regionale sulla Occupabilità (ASSE II) per la quale si può ricevere un finanziamento fino a 75.000 euro se in tre soci, magari disoccupati. Scadenza 31 luglio p.v. Mancando di bosco e di piste ciclabili, al momento non conviene aprire nessun chiosco estivo per assenza di strutture e conseguente utenza potenziale. Peccato, una buona occasione persa per tanti ragazzi/e che magari quant’anche di lavoro stagionale, ne avrebbero potuto approfittare per realizzare una piccola attività lavorativa, naturalmente alle severe norme imposte dal bando regionale ma aiutati dal Comune di Sora. E poi, da chiosco nasce chiosco…

Allora, se le opere pubbliche come le piste ciclabili piacciono a tutti e non hanno colore politico, perchè non si realizzano al posto di pensare una strada impossibile che porti auto (e case) sul castello? Ci risiamo, tocca alle persone e alle amministrazioni. Quelle sono politiche e bisogna ricordarsene sempre, soprattutto quando si ritornerà a votare. Con l’augurio che tutti i giovani decidano di far valere il proprio voto mettendosi insieme e votando la persona che più li rappresenta.

E per inciso, i 400 metri di marciapiedi realizzati che vanno dalla Cartiera del Sole verso Sora (ambo lati) sono stati realizzati con il contributo economico della Burgo SpA che si è pure impegnata (sotto la pressione di noi ambientalisti) a piantare 400 alberi e a rifare l’illuminazione pubblica. Questo si è un esempio di come si possono ottenere certe cose, sebbene mai barattabili con la difesa della salute pubblica.

Maurizio D’Andria – iscritto ai VERDI Sora

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