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CRONACA

Pier Luigi Lopalco “sconcertato” da ottimismo: la curva continua a crescere, la vittoria è lontana

Rt pari a 1,5 significa che ogni 2 casi nel giro di un periodo di incubazione se ne creano 3 - spiega lo scienziato.

Redazione Sora24
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Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e scienziato pugliese, Assessore alla Salute – Welfare – Politiche di benessere sociale e pari opportunità, programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, della Regione Puglia nonché professore ordinario di Igiene presso l’Università di Pisa, è intervenuto con un lungo post sulla sua pagina social nella quale ha spiegato che o dati sull’Rt, ovvero il calcolo sull’indice di riproduzione di una malattia, vanno interpretari con assoluta cautela.

«Rt 1,5. FESTEGGIAMO? Ascolto con sconcerto parole di rassicurazione ed ottimismo intorno al fatto che la velocità del contagio “stia rallentando” – esordisce l’epidemiologo su Facebook – Il problema è che, se tutti lo ripetono, la gente alla fine ci crede. Molte regioni italiane nelle ultime settimane hanno effettivamente fatto registrare valori di Rt stabili o addirittura in diminuzione. Cosa vuol dire? Che siamo fuori dal tunnel?

Rt, se vogliamo utilizzare una metafora automobilistica – prosegue il Prof. Lopalco. ci dice quanto una macchina stia accelerando. Ovvero di quanto la sua velocità aumenta ogni secondo. Se una macchina viaggia a 300 Km/h, anche se va a velocità costante e non accelera, se impatta contro un muro si fa male o no?

Voglio dire: se la curva epidemica ha raggiunto dimensioni critiche, il numero di nuovi casi giornalieri non solo continuerà ad essere alto, ma in presenza di un Rt superiore ad 1 continuerà perfino a crescere. Se il valore Rt è inferiore a quello della settimana precedente, crescerà meno di quanto crescesse la settimana precedente, ma continuerà comunque a crescere.

Rt pari a 1,5 – evidenzia l’Assessore regionale – significa che ogni 2 casi nel giro di un periodo di incubazione se ne creano 3. Per avere un’idea di confronto, la normale curva di crescita di una stagione influenzale si sviluppa con valori di R intorno a 1,2. In questo momento, dunque, la epidemia di COVID 19 sta crescendo ad un ritmo superiore a quello dell’influenza. Con la differenza che l’influenza non necessita di tanti posti letto e terapie intensive.

Insomma siamo ben lontani dal cantare vittoria. La pressione sui servizi sanitari nelle prossime settimane continuerà ad aumentare. Si stabilizzerà solo quando il numero di nuovi ricoveri sarà pari al numero di dimissioni. E si allenterà solo quando le dimissioni saranno superiori ai ricoveri. Prima di allora dobbiamo rafforzare le misure di prevenzione primaria. Ovvero il distanziamento sociale. Altrimenti – conclude Lopalco – andremo a sbattere contro il muro a 300 all’ora. Chilometro più, chilometro meno».

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