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POLITICA

REGIONE – Servizio Psico-oncologico: la proposta di Loreto Marcelli

La figura dello psico-oncologo è ritenuta molto importante per il sostegno del paziente.

Redazione Sora24
Redazione

Il Consigliere e vice Presidente della Commissione Sanità, Loreto Marcelli, ha presentato una proposta di legge riguardante l’istituzione del servizio Psico-oncologico nella rete oncologica regionale.

“Il 9 giugno di quest’anno – spiega il Consigliere – ho partecipato alla giornata organizzata dall’Associazione “Iris”, intitolata “Una passeggiata per la vita” e ho avuto il piacere di ascoltare le moltissime testimonianze di medici e di persone che hanno lottato e lottano tuttora con il cancro. Tutte, in quell’occasione mi spiegarono come uscire e affrontare questo male sia non solo legato ad una terapia farmacologia ma che importante fosse anche la terapia psicologica. Perché per sconfiggere un male che colpisce così forte c’è bisogno di testa, cuore ed equilibrio. Purtroppo questa malattia quando arriva non è facile da accettare fisicamente e mentalmente, prova a logorarti ad annientarti, a fiaccarti l’animo e senza un sostegno, un aiuto psicologico purtroppo non è facile. Per questo è necessario che nell’equipe oncologica di ogni ospedale ci sia un sostegno psicologico riservato non solo ai pazienti che vengono colpiti da tale patologia, ma anche per i loro familiari, per gli operatori che quotidianamente sono accanto ai pazienti. Mi sono confrontato – aggiunge il Consigliere Marcelli – con i alcuni medici dell’ospedale “Ifo – Regina Elena” di Roma e con l’Associazione “Europa donna” per capire meglio le esigenze e le modalità con le quali intervenire. E per questo motivo ho presentato una legge che istituisca il servizio psico-oncologico all’interno di ogni ospedale della Regione Lazio. I cambiamenti negli ultimi anni a livello aziendale, hanno permesso che molti servizi di psiconcologia, benché manchino a livello istituzionale e nei documenti regionali i requisiti generali e specifici per la psiconcologia, abbiano messo a punto obiettivi e indicatori come altri servizi assistenziali. Sappiamo bene che si tratta di una patologia che può di fatto avere profonde ripercussioni sulla sfera psicologica, affettiva, familiare, sociale e sessuale del paziente e dei suoi familiari. La letteratura psico-oncologica degli ultimi trent’anni stabilisce che il 25-30% delle persone colpite da cancro incorre in un patologie psicologiche che si concretizzano in ansia, depressione e da difficoltà di adattamento, con influenze negative su qualità di vita, connessione ai trattamenti medici e percezione degli effetti collaterali, relazione medico-paziente, tempi di degenza, recupero e riabilitazione. Attivare e istituire in ogni equipe oncologica un servizio di sostegno psicoterapeutico risulta fondamentale per il paziente, la sua famiglia e anche per gli operatori sanitari. Mi è sembrato doveroso – conclude Marcelli – adoperarmi, presentando una proposta di legge, per cercare di sanare una mancanza importante, di cui pazienti, famiglie e medici non possono fare a meno per affrontare la malattia e sconfiggerla”. La dimensione psicologica e relazionale rappresenta un elemento di peculiare importanza in oncologia. I pazienti oncologici e le loro famiglie affrontano un trauma che nella quasi totalità dei casi non riescono a fronteggiare senza un’assistenza psicologica, dal momento in cui apprendono di essere stati colpiti dal cancro al momento, per tutto il periodo di terapia fino all’esito della cura. Un’altalena di stati d’animo in cui la figura dello psicoterapeuta è fondamentale. Inoltre, anche gli operatori sanitari devono di volta in volta saper contenere quotidianamente le reazioni emozionali ed affettive dei pazienti e delle loro famiglie, sviluppando una particolare sensibilità rispetto alla percezione dei segni di disagio e dei limiti insiti nelle possibilità di adattamento del paziente stesso alla malattia. Talvolta, la necessità, anche legale, di informare il paziente può non conciliarsi con l’auspicio dei medici di incoraggiare quest’ultimo: la costante collaborazione con gli psichiatri e con gli psicologi che hanno acquisito una specifica esperienza sulla comunicazione in campo oncologico permetterà dunque di affrontare meglio queste situazioni.

“L’obiettivo che tale proposta di legge si pone – continua conclude il Consigliere Marcelli- è quello di dotare le strutture ospedaliere di una figura, quella dello psico-oncologo che entri a far parte obbligatoriamente delle equipe di oncologia affinché, grazie al proprio ruolo, da un lato, collabori ed entri in sinergia con i medici e il personale nella cura del paziente e, dall’altro sia sostegno al paziente, ai famigliari e agli stessi operatori”.

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