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REMARKETING

Remarketing: il banner segugio

Il grande problema di chi opera nell’ambito del marketing digitale è senza dubbio la conversione, punta di un iceberg davvero molto alto.

Lorenzo Mascolo
Lorenzo Mascolo

In queste poche righe cercherò di spiegarvi un aspetto importantissimo: Internet è la chiave che apre la porta della stanza dove trovare tutti i vostri clienti e nessun altro mezzo è in grado di fare la stessa cosa con la medesima precisione.

Pubblicità online: problema e soluzione

Problema – Quanti sono gli utenti che visualizzano con attenzione o distrattamente il vostro banner? Migliaia. Quanti sono invece quelli che cliccano su di esso? A confronto, una miseria. E di questi, quanti compreranno il vostro prodotto/servizio? Questo è il problema!

Soluzione – Il banner è dunque una pubblicità sbagliata? Non scherziamo, tutti oggi hanno un cellulare connesso alla Rete e Internet gode di una percentuale di penetrazione clamorosamente superiore a tutti gli altri mezzi, per non parlare dei costi. E allora? Allora si tratta di una mera questione tecnica. Può un utente essere colpito e affondato al primo colpo? Certamente, ma al tempo stesso ce ne sono altre migliaia che, pur essendo stati attratti dal vostro messaggio, continuano a navigare verso altri lidi. Cosa fare allora? Bisogna inseguirli. Come? Con il remarketing. In che modo? Scientificamente!

Cos’è il remarketing

Il banner segugio – Poiché mi piace parlare pane al pane e vino al vino, spiegherò cosa significa remarketing con un esempio pratico. Siete per caso tifosi di una squadra di calcio? Io sì, sono romanista. Dunque, se leggendo un articolo su qualche sito sportivo noto un banner con sopra evidenziata un bel meno 50% sulla maglia giallorossa ed a seguire clicco, ma poi non compro, grazie al remarketing quel banner mi seguirà come un segugio. La stessa cosa accadrà anche nel caso in cui abbia visitato il sito web della mia squadra mesi prima della promozione.

L’investigatore che sguinzaglia il segugio – In che modo la Roma può raggiungermi? Con Google Ads, ma anche con le inserzioni di Facebook, due formidabili “investigatori” che permettono di scovare tutti i potenziali clienti sulla base del loro comportamento passato. Traduzione: se dopo aver visitato il vostro sito l’utente va su un altro, potrebbe trovare proprio il vostro banner. Il giorno dopo potrebbe accadere la stessa cosa su altri siti, e quello dopo ancora. In definitiva, anche a fronte di una sola visita, la vostra pubblicità sarà costantemente proposta a chi ha già mostrato interesse nei vostri confronti.

Obiettivo raggiunto – Comprerò la maglia? Sì o no non fa differenza, perché quella pubblicità avrà raggiunto perfettamente il suo scopo, senza sparare nel mucchio ma concentrandosi solo sulle persone davvero interessate.

Conclusioni

Lo strumento c’è e funziona, bisogna solo capire qual è il vostro obiettivo: inseguire chi ha già mostrato interesse per stimolarlo all’acquisto o fidelizzare chi è già un vostro cliente. Provare per credere!

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