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CRONACA

Riapre il “cantiere” scuola: gli auguri di don Mario Zeverini, con la simpatia di sempre

Lettera aperta dello storico parroco sorano, da sempre impegnato in prima linea nell'ambito dell'istruzione scolastica.

Redazione Sora24
Redazione

In questa settimana, quasi tutte le scuole del nostro territorio riaprono i tradizionali cancelli, risuona la storica campanella e le mute aule torneranno a risuonare del vociare dei ragazzi e non solo.

In questi giorni mi è capitato di leggere, sull’argomento, brevi messaggi, brevi considerazioni e saluti, oppure veri e propri “saggi” sul tema scuola, che da decenni riguardano i problemi irrisolti. Il mondo politico da decenni tenta riforme e contro-riforme, i testi a cui mi riferisco, quasi sempre parlano sì di riforma, ma soprattutto esprimono il desiderio che la scuola torni ad “essere se stessa” ossia luogo di apprendimento e formazione; in una parola, luogo per una educazione integrale ed integrata; una scuola che affronti o riaffronti il compito educativo, per offrire alla società uomini e donne formati in materia professionale, ma anche in una maturità completa ed armonica della persona: per fare questo deve funzionare al meglio un vero cantiere, dove contemporaneamente lavorano veri ”maestri” competenti anche nell’arte di umanità, e così consentire agli alunni un vero sviluppo armonico delle loro diverse potenzialità ..

Cito alcuni temi, come ipotesi di lavoro, riscontrati nei diversi documenti: “la sfida dell’E-ducazione, educare è integrare, accogliere e celebrare la diversità, affrontare il cambiamento, inquietudine come motore educativo, una pedagogia della domanda, non scartare nessuno, vivere una facoltà generativa e familiare… la scuola luogo di incontro e di socializzazione, soprattutto luogo di apprendimento e di crescita armonica, tutto non riguarda solo gli alunni, ma anche insegnanti e genitori.

Alcuni insistono nel sottolineare la necessità di una scuola accogliente, dove l’alunno si senta accolto, stimato, amato, incoraggiato, e dove sia bandito il pessimismo che tarpa le ali e soprat-tutto la speranza. .

Questi sono solo cenni di tematiche, e coloro che le propongono le sviluppano anche con analisi, riflessioni e motivazioni. Una cosa è cera che tutte queste tematiche, anche se non tutte insieme, vivono la loro attualità e provocano gli addetti nel grande “cantiere“.

Per chi legge vorrei proporre ancora una similitudine: quella di una “operazione algebrica”. Un esercizio algebrico parte da pochi dati dove sono segnati. “Numeri, parentesi, segni convenzionali che indicano tante operazioni da eseguire; al termine dello svolgimento risulta occupato anche mezzo foglio: – da pochi elementi tanto risultato – ma solo se tutti i passaggi sono stati svolti correttamente il risultato sarà quello previso, altrimenti ci potrà essere anche un procedimento corretto, ma il risultato previso non c’’è.

A questo punto non mi resta che augurare, in questo inizio d’anno scolastico, un buon lavoro di squadra, con tante uniche finalità; ma solo lavorando in operazione algebrica e con il contributo di tutti gli operatori, alla fine avrà il risultato prefisso, o almeno ci si avvicinerà il più possibile.

Educare, è stato scritto, è una delle arti più appassionanti dell’esistenza e richiede conti-nuamente passione, attaccamento e l’ampliamento degli orizzonti, includendo sempre fiducia, perché ogni meta è possibile e volere è potere.

Con la simpatia di sempre
don Mario Zeverini

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