Dalle scorse settimane l’aria che si respira a Sora è tesa come una corda di violino, compagini politiche e civiche, in vista delle prossime elezioni amministrative che si terranno in ottobre, si avvicendano in una staffetta volta alla ricerca del candidato ideale o di quello “calato dall’alto” come se un’investitura fosse più prossima ai cittadini laddove sia un referente di partito a propinarla.
Queste elezioni, sempre secondo chi scrive, possono essere viste come uno spartiacque tra i soliti noti che – repetita iuvant – sono gli stessi a riciclarsi o ad essere riciclati ad ogni tornata elettorale e coloro i quali, invece, con olio di gomito e pianificazione, ormai da anni, stanno gettando le basi per una rinascita della Città e del territorio, andando oltre i personalismi dei tempi addietro.
Se si ragionerà secondo la logica del voto di scambio, come più volte è accaduto a Sora, non ci sarà mai un futuro per la nostra martoriata Città, né ci sarà se l’istituto del voto, espressione della fiducia tra eletti o potenziali tali ed elettori, sarà affidato a legami personali solo ed esclusivamente al fine di fare un favore ad un amico o parente. Le condizioni di rinascita di Sora dipendono direttamente dalle qualità morali e dalle competenze della classe dirigente che sarà scelta dai sorani per guidare il governo cittadino. Non esistono altre formule magiche.
Il mio appello è rivolto alla coscienza ed alla capacità di giudizio critico di ogni sorano: voglio essere franco e diretto, a chi sceglierete di dare fiducia non sarà solo importante, sarà fondamentale. Saranno i programmi, i metodi utilizzati e le proposte che affronteranno con realismo i problemi della Città a fare la differenza questa volta.
Comunicato stampa Benedetto De Vittoris (M5S)