Ciao Mike ti scrivo in qualità di Presidente del Circolo dei Briganti Divisione Natura. Ho fatto un sopralluogo qualche giorno fa alla Riserva del Lago di Posta Fibreno e ho riscontrato quello che potrai vedere anche tu negli allegati. La riserva viene ormai gestita da anni come un mèro poltronificio, nessun tipo di manutenzione viene effettuata nella ricadente area protetta. Non viene effettuata nessun tipo di indagine biologica e gli unici interventi che vengono messi in atto si riferiscono solo e sempre agli edifici appartenenti alla stessa.
Si hanno così postazioni di lavoro dotate di tutti i confort ed assolutamente efficienti. Come tale è perlatro il cospicuo parco veicoli appartenenti alla riserva. Quello che però manca è l’aspetto naturale. Si può facilmente vedere da queste immagini che l’area versa nel più completo abbandono. Sicuramente la giustificazione sarà sempre la solita: “mancano i fondi”. Ma quello che mi chiedo è quanto costi passare un decespugliatore e inchiodare qualche tavola. Chi opera all’interno di simili strutture dovrebbe avere una vocazione e non dovrebbe invece operare come un semplice guardiano notturno. Le priorità di una riserva di questo tipo e valore dovrebbero essere quelle di garantire salubrità e salvaguardia naturale e non posti di lavoro.
In ogni caso credo che le immagini parlino da sole. Mi interrogo inoltre su un altro aspetto… le aree ritratte nelle foto possono considerarsi sicure per gli avventori? La risposta potrebbe essere la seguente, e viene peraltro suggerita dalle immagini: la riserva non ha alcuna intenzione di aprirsi agli utenti locali e tanto meno al turismo. Mi duole ammetterlo ma esistono realtà gestite da associazioni e privati che mostrano molto più rispetto nei riguardi della natura.
Simone De Biase – Presidente del Circolo dei Briganti
[nggallery id=546]
