Maria Rosa Facchini, per tutti Rosina la lattaia, ha compiuto cent’anni. Un traguardo straordinario per una donna che ha dedicato la sua vita alla famiglia, al lavoro e alla preghiera. Ancora oggi, ogni sua giornata inizia con la recita del rosario. Le capita spesso di assopirsi durante la preghiera, i grani le sfuggono tra le dita, ma si ridesta con premura e ricomincia da capo, pensando ai tanti lavori che, nel suo spirito giovane, sente ancora di dover compiere.
Una figura amata dalla comunità
Rosina è una persona stimata e benvoluta da tutti. In molti conservano un ricordo affettuoso di lei, in particolare coloro che sono cresciuti con il suo latte. Le manifestazioni di affetto per il suo compleanno sono state numerosissime, segno dell’impronta profonda che ha lasciato nel cuore della comunità.
Tra sacrifici e resilienza: il racconto di una vita
Ricorda con lucidità gli episodi salienti della sua lunga vita. Seconda di cinque figli, fu data a balia perché sua madre non aveva latte per nutrirla. A scuola era molto brava, tanto che la maestra consigliò al padre di farle continuare gli studi. Ma erano altri tempi, e Rosina fu mandata a imparare il mestiere di sarta. Imparò a cucire per tutta la famiglia, aiutando anche nei lavori domestici e agricoli. L’incontro con quello che sarebbe diventato suo marito, scomparso diciotto anni fa, segnò una nuova tappa: due figlie da crescere, tre anziani da accudire, e poi il lavoro nei campi, le difficoltà, i sacrifici. Ma anche tante soddisfazioni e traguardi raggiunti grazie a una resilienza incrollabile.


