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POLITICA

SORA – Comitati di Quartiere: Simona Castagna non condivide l’ipotesi di modifica del regolamento

L'esponente di Fratelli d'Italia, ex consigliera comunale, analizza i primi mesi di amministrazione Di Stefano soffermandosi in particolare sulla questone dei comitati di quartiere: «Si ha la netta impressione - sottolinea la Castagna - che qualcuno abbia interesse a prendere il controllo di quelli che dovrebbero essere la spontanea espressione della volontà popolare».

Redazione Sora24
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«Siamo oramai abituati in questi mesi di amministrazione Di Stefano al misero tentativo di prendersi i meriti altrui. Lo abbiamo visto dalle cose di grande rilievo come nel caso della scuola dell’Architetto Renzo Piano con la passerella al Senato dell’attuale Sindaco, senza citare i meriti del Sindaco De Donatis, che ha concluso l’iter procedurale con relativo finanziamento e approvazione del Progetto Esecutivo. Lo abbiamo visto nei progetti legati al Reddito di Cittadinanza ed al Servizio Civile ed in ogni altra occasione che riguarda i tanti progetti in cantiere della precedente amministrazione.

Del programma elettorale di Di Stefano Sindaco si sono perse le tracce ad eccezione della celebrazione social di quello che ogni amministrazione ha sempre fatto… la Manutenzione Ordinaria con gli stessi attori della passata amministrazione, della serie cambia il Papa, ma i Cardinali sono sempre gli stessi. Oggi osserviamo la mancanza di onestà intellettuale anche nel caso delle valutazioni politiche sul presunto fallimento dei comitati di quartiere, ideati e realizzati dall’amministrazione De Donatis.

“Ne sono stati costituiti solo quattro”, sottolinea il consigliere delegato Monorchio. Forse quest’ultimo non ha capito che i comitati di quartiere costituiscono una creazione autonoma a base spontanea e volontaristica da parte dei cittadini. La costituzione di quattro non può nemmeno astrattamente significare un fallimento proprio per queste caratteristiche di spontaneità che connotano i comitati. Ma come ogni organismo nuovo ha bisogno del tempo per poter vedere una concreta e importante attuazione.

Da quanto dichiarato nelle intenzioni di voler modificare il Regolamento si ha la netta impressione che qualcuno abbia interesse a prendere il controllo di quelli che dovrebbero essere la spontanea espressione della volontà popolare. A tal proposito chiediamo, infatti, a Monorchio il perché non si sia ancora costituito il comitato della “zona Selva”, sebbene i residenti abbiano già raccolto da mesi le adesioni per la sua costituzione. Forse, la motivazione risiede nel fatto che si tratta di adesioni che non sono state “gestite” dall’attuale amministrazione e che potrebbero infastidire qualche “prossimo amico” di quest’ultima.

Monorchio, invece, preferisce “revisionare” il regolamento vigente addirittura riducendo il numero delle sottoscrizioni necessarie per la sua costituzione da ottanta a sessanta. È bene spiegare che le ottanta adesioni erano state decise sulla base della media dei residenti di ciascun quartiere in cui è stata suddiviso il territorio di Sora, circa 2,000 abitanti. Ebbene, ridurre tali adesioni significherebbe svilire il grado di rappresentatività di ogni quartiere. Forse, però, la modifica del suddetto regolamento soggiace a quelle antiche logiche politiche che portano a criticare e denigrare sempre e comunque l’operato delle precedenti amministrazioni.

È difficile ammettere, invece, che l’ideazione dei comitati di quartiere dell’amministrazione De Donatis ha rappresentato una comunità più consapevole e partecipe al bene comune, e pertanto meglio andare verso la costituzione di comitati pilotati dagli amici degli amici, per avere tutte le voci del coro sintonizzate sulla nuova era».

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