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Luca Di Stefano

Sora, due scuole dismesse diventano centri per l’inclusione sociale: via libera dal Consiglio comunale

Due scuole dismesse saranno riconvertite in centri per la disabilità grazie ai fondi PNRR e alla collaborazione tra Comune e AIPES

Redazione Sora24
Redazione

Due edifici scolastici da anni in disuso torneranno a essere luoghi vivi e funzionali grazie a un progetto di rigenerazione urbana e inclusione sociale. Il Consiglio comunale di Sora ha approvato due varianti urbanistiche fondamentali che permetteranno la trasformazione delle ex scuole di Pantano e Vado Pescina in strutture residenziali per i “Progetti Individuali di Autonomia”, nell’ambito della Missione 5 “Inclusione e coesione” del PNRR.

Un progetto di welfare innovativo

L’iniziativa, portata avanti in collaborazione con AIPES (Consorzio per i Servizi alla Persona), prevede la ristrutturazione e l’ampliamento dei due immobili. A Pantano saranno realizzati 12 posti letto, mentre a Vado Pescina ne saranno ricavati 6. Le strutture saranno destinate a percorsi di autonomia abitativa per persone con disabilità, offrendo così opportunità concrete di indipendenza, dignità e inclusione.

Il sindaco: «Restituiamo valore a spazi dimenticati»

«Con queste due delibere non recuperiamo soltanto edifici, ma restituiamo valore, senso e futuro a spazi rimasti vuoti – ha dichiarato il sindaco di Sora, Luca Di Stefano. – A Pantano e a Vado Pescina nasceranno centri residenziali che accompagneranno percorsi di vita vera. Non si tratta solo di assistenza, ma di un modo nuovo di fare welfare, che parte dai bisogni concreti del territorio e mette al centro la persona».

Fondi PNRR e sinergia istituzionale

La realizzazione degli interventi sarà possibile grazie ai fondi del PNRR, gestiti dall’Ambito Sociale, attraverso una convenzione tra il Comune di Sora e il consorzio AIPES, autorizzato anche a eseguire i lavori edilizi. Per rendere possibile l’intervento, la destinazione d’uso degli immobili è stata modificata da scolastica a residenziale, come consentito dall’art. 14 del DPR 380/2001.

«Recuperiamo due immobili in disuso e li mettiamo a disposizione della comunità – ha aggiunto Di Stefano. – È un investimento che guarda al futuro e che risponde con i fatti a un bisogno profondo: quello di creare luoghi di vita per chi ha più bisogno. Ringrazio AIPES e gli uffici comunali per la professionalità con cui è stato seguito l’iter tecnico-amministrativo».

Un passo verso un welfare più umano e sostenibile

Con queste approvazioni, l’Amministrazione comunale prosegue nel suo impegno per un welfare territoriale moderno, inclusivo e sostenibile, capace di valorizzare il patrimonio edilizio inutilizzato e rispondere ai bisogni delle persone più fragili.

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