Il caso di scabbia riscontrato all’interno del centro profughi allestito nell’ex caserma dei Vigili del Fuoco in via Barca San Domenico a Sora, riportato da Luciano Nicolò su La Provincia Quotidiano e successivamente ripreso da queste pagine, ha suscitato grande interesse da parte della popolazione.
Questi i numeri dell’articolo osservando la parte sottostante il link all’articolo pubblicato sulla pagina Fb di Sora: si contano 356 condivisioni, una cinquantina di commenti, considerando chi ha scritto più volte e chi ha risposto, e una cinquantina di like al post, che ha raggiunto i profili di oltre 40 mila lettori.
Ma veniamo ai commenti nello specifico: sono varie le chiavi di lettura riguardanti il consistente flusso di migranti che interessa oramai da anni il nostro Paese. Si parte da post brevi e concisi, del tipo: «È solo l’inizio, ne vedremo delle belle… Sora oramai è AFRICA». Oppure: «Anche nel 2017 siamo pieni di malattie, l’IGNORANZA è quella più grave».
Alcuni lettori hanno dedicato qualche riga in più al proprio commento, come Antonio, che racconta il suo approccio diretto con un migrante: «Ho avuto modo – scrive – di relazionarmi con un ragazzo di “colore”. Viene dalla Nigeria (come la maggior parte d’altronde) e mi ha espressamente detto che lui e altri si trovano bene qui perchè l’Italia gli passa il sussidio, cosa che in Nigeria invece il governo non fa. Mi ha detto che lui mangia bene, dorme bene e vive bene ma sta aspettando altri tipi di documenti per andare in Germania. Lui mi ha confermato che in Nigeria si vive egregiamente (riferendomi soprattutto a colore che affermano che scappano dalla guerra, de che?), ma hanno un “bad government” ed è per questo che rischiano l’attraversata su fatiscenti imbarcazioni. Tutto ciò – conclude – per dire cosa: io non sono un populista ma come ci sono ignoranti da una parte ce ne sono dall’altra. Quindi evitate moralismi poiché non sapremo niente su questa gente».
Scorrendo i post si trova anche il contributo di chi ha paura delle malattie, come Luca che scrive: «Le cooperative lavorano bene, però i casi di malattie infettive portate da queste povere persone aumentano. Noi italiani ci preoccupiamo per i nostri figli, tutto qua. Neanche possiamo sempre accettare tutto quello che lo Stato decide sulle nostre spalle e star zitti. Secondo me la situazione è al collasso e al limite, poi fate voi . Se si continua così queste malattie tra la popolazione aumenteranno, è un dato di fatto purtroppo».
C’è poi Antonia, una delle persone che ha commentato di più: «Io penso in primis al mio territorio martoriato e a chi se la sta passando davvero male dopo aver buttato sangue e soldi per un posto migliore dove vivere – scrive. Per non parlare di quelli che si sono tolti la vita. Di anziani che razzolano nella spazzatura e disabili che stentano a campare. Prima di andare a vedere dove vanno a finire i miliardi di dollari che è da quando siamo piccoli che si mandano ai vari dittatori e governi corrotti dell’Africa. Poi se sono solo 180 mila persone quest’anno… ma perché voi che siete cosi caritatevoli non li prendete in casa con voi? Siamo sessanta milioni di italiani e voi che la pensate cosi siete in molti. Il problema sarebbe gia risolto e senza i nostri soldi».
Di contro, infine, la voce di chi questa situazione la sta monitorando giorno e notte fisicamente. Scrive Linda: «Ci sono molte cooperative che gestiscono l’emergenza e assicuro che la prima cosa è l’attenzione all’igiene sia personale che del posto in cui sono ospitati. Non ci sono uomini portatori di malattie ma, forse, una cattiva gestione di tutto quello che c’è intorno».