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EVENTI E CULTURA

Sora: presentazione del libro di Ritanna Armeni sulle vicende di via Rasella

Un libro sulla Resistenza e un evento per non dimenticare le radici della nostra democrazia. Il romanzo è ambientato nel 1944, in una Roma occupata dai nazisti, dove la lotta partigiana si intreccia con le vite dei singoli.

Redazione Sora24
Redazione

L’ANPI Sezione Intercomunale di Sora-Media Valle del Liri-Valle di Comino promuove un appuntamento culturale di grande rilievo per mercoledì 2 aprile 2025, alle ore 17:30, presso la libreria Universitas in via Giuriati a Sora. L’iniziativa rientra nelle celebrazioni per l’81° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, uno degli episodi più tragici e significativi della Resistenza italiana.

Un romanzo tra lotta, amore e libertà
Durante l’incontro sarà presentato il libro di Ritanna Armeni, “A Roma non ci sono le montagne. Il romanzo di via Rasella: lotta, amore e libertà”, un’opera che ricostruisce, in forma narrativa, le vicende legate all’azione partigiana di via Rasella e le sue conseguenze storiche ed emotive.

Dialogo con l’autrice
A presiedere l’evento sarà il Vicepresidente dell’ANPI Intercomunale, Mario Lilla. Il cuore dell’incontro sarà un dialogo tra l’autrice Ritanna Armeni e Vanessa Ianni, che guiderà il pubblico in un viaggio tra le pagine del libro, offrendo spunti di riflessione su una vicenda che ha contribuito alla costruzione della democrazia italiana.

Un estratto evocativo
Il romanzo è ambientato nel 1944, in una Roma occupata dai nazisti, dove la lotta partigiana si intreccia con le vite dei singoli: «…nel 1944 le compagnie naziste cantano sempre quando attraversano Roma. In quei pochi metri, in quei secondi di trepidazione e attesa passa la Storia. E le storie dei singoli individui che formano i Gruppi di azione patriottica, fondati qualche mese prima contro l’occupante tedesco. Per lo più ragazzi borghesi, spesso universitari, che si tramutano in Banditen, capaci di sparare e di sparire, di colpire il nemico ogni giorno, senza dargli tregua. In quel breve – e infinito – pomeriggio di primavera, dove passato e presente si intrecciano, c’è chi si prepara e chi viene sorpreso, chi muore e chi sopravvive, chi scappa e chi ritorna. E c’è anche chi, sui corpi dei 33 tedeschi uccisi, firma la condanna a morte di 335 italiani».

Un evento per ricordare, riflettere e tramandare

 

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