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CRONACA

Suor Elvira Petrozzi: un magnifico fiore sbocciato a Sora, una vita dedicata agli ultimi

Fondatrice della "Comunità Cenacolo", ha aiutato tantissimi tossicodipendenti, disagiati, ragazzi in difficoltà.

Redazione Sora24
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Appena due domeniche fa, durante il consueto Angelus, Papa Francesco l’aveva salutata dispensando parole di stima e apprezzamento per la sua testimonianza. Rita Agnese Petrozzi, questo il nome di battesimo di Madre Elvira, è mancata ieri mattina a 86 anni, presso la Casa di Formazione delle Suore Missionarie della Resurrezione.

Sorana, classe 1937, emigrò ad Alessandria e a 19 anni entrò in convento a Borgaro Torinese, tra le suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, dove diventò suor Elvira. Nel Luglio 1983 ricevette le chiavi di una villa diroccata, ubicata sulla collina di Saluzzo. Qui fondò la “Comunità Cenacolo“, che oggi conta una settantina di punti di accoglienza in tutto il mondo. Non si contano le persone accolti dalla sua comunità: tossicodipendenti, disagiati, ragazzi in difficoltà, in una parola: gli ultimi.

Fede, speranza e spirito propositivo fino alla fine: questo era Madre Elvira. Lo si evince anche da alcune frasi a lei attribuite, come ad esempio quella sua sulla sua dipartita: «Quando diranno “Elvira è morta!”, dovete cantare, ballare, fare festa, perché io sono viva! Guai se dite: “poverina”, No, niente “poverina”!».

Foto: Diocesi Di Saluzzo

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