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CRONACA

Telefonata farlocca ed ennesima truffa agli anziani: uomo e donna bloccati sulla Sora-Cassino

Il metodo non cambia: la telefonata nella quale si parla di un falso incidente continua a mietere vittime.

Redazione Sora24
Redazione

«È accaduto di nuovo, gli agenti della Polizia di Stato nei giorni scorsi hanno fermato una FIAT 500L sulla superstrada SS.630 Sora-Cassino, con due persone a bordo, un uomo ed una donna. Poiché entrambi annoveravano precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, truffa agli anziani e traffico di stupefacenti – spiega la Questura di Frosinone in una nota divulgata oggi – i “centauri” della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino decidevano di effettuare una perquisizione veicolare e personale.

Nella tappezzeria del sedile anteriore lato passeggero, dentro una busta di patatine, vi erano occultati numerosi monili in oro, mentre nella tasca dei pantaloni dell’uomo vi erano 200 euro in contanti. Gli accertamenti ulteriori permettevano agli agenti di scoprire l’ennesimo raggiro nei confronti di persone anziane, riuscendo ad individuare la persona ed il luogo dell’avvenuta truffa.

Questa volta la vittima, residente in provincia di Teramo, riceveva una telefonata da parte di un’assicurazione che le chiedeva di pagare una somma pari a 6.000 euro, poiché la figlia aveva avuto un incidente stradale la cui controparte, a seguito di lesioni alla testa, doveva subire un intervento chirurgico, per cui era necessario pagare tale somma al fine di evitare il sequestro dell’auto ed il ritiro della patente; il tutto da consegnare ad un presunto Carabiniere in borghese in un precisato luogo e inoltre avrebbe dovuto sottoscrivere una dichiarazione di impegno a pagare in oro i danni fisici e morali patiti dalla controparte.

La donna si presentava nel luogo stabilito, consegnando 200 euro in contanti ed alcuni preziosi in oro, per recarsi poi nuovamente a casa a cercare altro oro al fine di raggiungere la cifra richiesta, poiché quello consegnato non era sufficiente. Fortunatamente il figlio, rientrando a casa, si accorgeva subito della truffa subita dalla madre e sporgeva denuncia. I fermati venivano riconosciuti dalla malcapitata e, pertanto, su disposizione della Autorità Giudiziaria, venivano arrestati e posti ai domiciliari».

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