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CRONACA

Ti salutiamo con una lacrima e un sorriso: ciao Oreste!

Un "fratello maggiore", un "grande amico" che se ne va, ma solo fisicamente. Perché i ricordi, tanti, resteranno.

Redazione Sora24
Redazione

L’improvvisa scomparsa di Oreste Alviani ha colto tutti di sorpresa oltre a suscitare grande tristezza. Sapeva farsi voler bene eccome il 50enne sorano – deceduto ieri a Roma – i cui funerali si sono svolti oggi in Cattedrale: «Sei stato per me più di un fratello maggiore, una persona incredibile, un vero amico. Nel momento del bisogno ci sei stato sempre» ha scritto la giovane Barbara su Facebook, una frase con cui si potrebbe anche mettere un punto chiudendola qui.

Ma, continuando a leggere, si scopre quanto quest’uomo discreto e pacato sia stato soprattutto speciale: «Con te – ha continuato la ragazza – è volato via un pezzo di cuore. Non so dove andremo dopo la morte, ma stai pur certo che ovunque andrai ti troverò e ti verrò a rompere le scatole come sempre!».

Oreste era legato a passioni semplici e sane: gli amici, la montagna, la buona tavola, la sua cara Juventus. Tutti, anche coloro che lo conoscevano appena di vista, sapevano della sua fede bianconera, come pure delle altre cose che lo rendevano felice. Tuttavia, solo chi lo ha frequentato quotidianamente ha potuto sperimentare le sue doti migliori, come ad esempio Daniela che ha pubblicato un testo davvero significativo.

«Fa tanto tanto male! Come dimenticarti?» ha esordito sul social la ragazza, che poi voluto sottolineare come Alviani sia stato un uomo sempre disponibile nei fatti e non a parole, svelando a chi lo conosceva solo marginalmente la sua bella personalità: «In un mio momento buio, hai fatto per due mesi la tratta Fiumicino-Sora pur di non lasciarmi a piedi. Sei stato un grande amico acquisito, ora mi auguro che finalmente tu abbia pace, perché la tua vita semplice non lo è mai stata mai. Ti porterò nel mio cuore sempre e per sempre, e sono sicura che ogni volta, pensandoti, mi scenderà una lacrima ed un sorriso, perché ho troppi aneddoti buffi che ti riguardano».

Proprio quest’ultima frase sembra rappresentare adeguatamente il pensiero di tutti, perché, anche se la separazione fisica da un “fratello maggiore”, un “grande amico”, è sempre una cosa molto triste, è altrettanto vero che nel caso di Oreste i ricordi che torneranno in mente saranno spesso legati a momenti trascorsi insieme e in allegria.

L’eredità che ci lascia Oreste la si può riassumere tutta in un post che ha scritto poche settimana fa su Facebook: «La nostra vita è la cosa più preziosa che abbiamo, ma molto spesso non ci pensiamo e viviamo senza quasi neanche accorgercene. Dato che ne abbiamo una sola dovremmo cercare di viverla al meglio e non sprecarne un solo istante. Questo non vuol dire concentrarsi su tutto ciò che è estremamente materiale, ma che al contrario è necessario apprezzarne sopratutto il valore più profondo…». Ciao Oreste!

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