FROSINONE, ALATRI, SORA – Sono state definite dal Tribunale di Frosinone (da due distinti Giudici) vicende che si trascinavano da anni e interessavano numerosi tecnici radiologi degli ospedali di Frosinone, Alatri e di Sora.
A tali tecnici erano stati notificati numerosi e ingenti decreti ingiuntivi da parte dell’azienda sanitaria: in un caso perché si riteneva avessero ottenuto una duplicazione di compensi per il servizio di screening mammografico svolto in esecuzione di un progetto incentivante varato dall’Asl medesima e nell’altro ritenendo che avessero dilatato indebitamente i tempi di permanenza in pronta disponibilità, ricavandone un ingiusto compenso.
La difesa dell’avvocato Lutrario e il riconoscimento del corretto operato
In entrambe le ipotesi, i tecnici radiologi, tutti assistiti dall’avvocato Riccardo Lutrario, hanno dimostrato la correttezza del loro operato, sempre improntato alla stretta osservanza dei doveri lavorativi imposti dall’azienda loro datrice di lavoro.
Dalla lettura di tali sentenze, rese all’esito di lunghe istruttorie testimoniali, emerge, anzi, che i dipendenti abbiano cercato, in più occasioni, di ovviare a delle palesi carenze organizzative imputabili all’Asl medesima.
La posizione della CISL F.P. e l’appello alle istituzioni
In merito a tale vicenda, il sindacato della Cisl F.P., nella persona del Segretario Aziendale della Sanità Pubblica Gaetani Vincenzo, che ha affiancato l’avv. Lutrario in questa lunga battaglia giudiziaria, comunica l’intenzione di notiziare di quanto accaduto gli Uffici del Presidente della Repubblica, che in più occasioni si è dimostrato molto sensibile al tema degli operatori sanitari che, in contesto di forte criticità pandemica, pur avendo profuso un impegno esemplare, hanno dovuto subire azioni datoriali ingiustamente svilenti della loro professionalità e della loro integrità morale.
Detto sindacato auspica pertanto che tali pronunce giudiziali possano rendere giustizia ai meriti e ai sacrifici dei molti operatori sanitari troppo spesso chiamati, infondatamente (come riconosciuto nei casi di specie), nelle aule di tribunali a dimostrare la correttezza del proprio operato.


