Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota inviata da un nostro lettore e corredata da alcune immagini.
«Sora, Via Ravo, zona acquedotto, per intederci meglio la strada che sale dal lato destro della Cattedrale Santa Maria Assunta. Siringhe, preservativi, fazzoletti sporchi di sangue: sembra di essere tornati agli anni ’80, quando la piaga dell’eroina distruggeva tanti giovani sorani e dilaniava i loro familiari, quando i telegiornali non facevano altro che raccontare le morti di ragazzi e ragazze per overdose.
Furono anni difficili, anche in una comunità a misura d’uomo come la nostra. I tossicodipendenti da eroina erano molti e quando perdevano il controllo incontrarli per strada o affrontarli in casa poteva essere davvero pericoloso. Ora sembra di esser tornati in quel periodo, davvero nefasto dal punto di vista della diffusione dell’eroina.
Il cimitero di Sora è pieno di fotografie di giovani deceduti a causa di questa porcheria. Forse non ci sono soluzioni neanche stavolta, ma almeno un gesto di civiltà si può fare: ripulire sempre ed ostinatamente la zona ed illuminarla a giorno anche nelle ore notturne. Lo dobbiamo almeno a tutti quei genitori che a causa di questa sostanza assassina hanno perso quanto di più prezioso c’è sulla Terra, un figlio o una figlia».