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CRONACA

Violenza di genere: il punto della situazione nell’intervista all’Avv. Riccardo Lutrario, presidente di “Sos Donna”

Numeri in preoccupante aumento: analisi del fenomeno e possibili soluzioni nel commento del noto legale.

Redazione Sora24
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Da oltre 10 anni l’Avv. Riccardo Lutrario è Presidente di Sos Donna – Centro di ascolto e Sportello telematico – e in questo lungo arco temporale ha avuto modo di fronteggiare il fenomeno della violenza di genere sotto vari aspetti, quello giudiziale, quello della prevenzione, quello della rete di assistenza con gli Enti locali, quello della sensibilizzazione sociale e scolastica. In ragione di questa sua esperienza abbiamo inteso intervistarlo in questo periodo particolarmente drammatico in ragione dell’elevato numero di omicidi ed atti di violenza a danno soprattutto delle donne.

Avv. Lutrario, come mai è possibile che in un momento in cui le Istituzioni hanno un’attenzione senza precedenti nei confronti dei reati di violenza di genere, gli stessi debbano registrarsi in numero così tristemente eccezionale?
«Il dato oggettivo è purtroppo sconfortante, il rischio è che l’opinione pubblica sia anestetizzata dal costante numero quotidiano di atti cruenti a danno delle donne; il senso di indignazione per questo fenomeno è stato alla base della sensibilizzazione delle istituzioni che in questi anni hanno varato misure di certo più afflittive; il medesimo senso di indignazione dovrà stimolare gli operatori a dare esecuzione sollecita e puntuale a queste misure, al fine prevenire il compimento di questi aberranti reati e di rendere effettive le pene per i loro autori».

Mi pare di capire che le leggi vi sono ma difetta una loro compiuta attuazione.
«In realtà il fenomeno della violenza di genere ha profili talmente peculiari da richiedere, in ambito della sua prevenzione, un centro di osservazione in grado di cogliere particolari sfumature; in tale ottica molte Procure in Italia avevano inteso incanalare questo tipo di reati presso alcuni uffici di sostituti Procuratori che con i loro staff avevano acquisito sul campo una specializzazione nell’affrontarli; tempo fa alcune di queste Procure hanno inteso tornare al sistema di attribuzione indifferenziato dei procedimenti penali. A mio avviso è stato un errore… come continua ad esserlo la sottovalutazione dei reati-spia nonché la mancata valorizzazione dei dati raccolti negli ospedali (mi riferisco alle numerose cadute accidentali registrate ai pronto soccorsi) e dalle associazioni che sul territorio sono il naturale interlocutore con cui le vittime di violenza cominciano ad intessere un dialogo».

Quali soluzioni potrebbero quindi adottarsi per arginare questo dramma della violenza sulle donne?
«La lotta contro la violenza di genere deve svolgersi su vari piani: quello della formazione scolastica, quello dello spirito comunitario di riprovazione, quello della prevenzione mediante interventi solerti ed equilibrati, che non sottovalutino l’attenzione anche sul disagio psichico dell’offensore, e non da ultimo sulla responsabilità di coloro che in ragione della omissione degli atti del loro Ufficio concorrano a causare le tragedie di cui siamo testimoni in questi ultimi giorni».

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