Per ottenere questo risultato, le aziende studiano quotidianamente nuove strategie di marketing, che consentano all’utenza di sentirsi al sicuro da sorprese, ben servite e coccolate, aumentando la voglia di quest’ultima di continuare il loro rapporto fiduciario con questa o quell’attività, sia fisica che online. Tra tali strategie, una ha avuto un exploit straordinario qualche anno fa.
Era il 2022 e nasceva il cashback. Ebbene, quella che inizialmente fu una scommessa vera e propria, adottata anche dal Governo Italiano per incentivare i pagamenti senza uso del contante, a due anni di distanza è diventata un punto fermo per diverse aziende, che mettono a disposizione dei propri clienti questo tipo di vantaggio. Ma che cosa sia precisamente il cashback e in quali business sia adottato nello specifico è presto detto.
Cashback, cos’è?
Partiamo dalle basi fondamentali, ossia dalla definizione della parola protagonista di questo articolo. Provando a utilizzare termini semplici, potremmo descrivere il cashback come un parziale rimborso spese del denaro utilizzato da un cliente per un acquisto di beni o servizi. Il cashback viene spesso proposto a percentuali variabili in base alla tipologia di attività che lo adotta e al tipo di prodotto o servizio acquistato.
Una volta che tale porzione di rimborso sia stata stabilita dall’azienda, essa verrà restituita al cliente o sotto forma di credito per poter procedere con nuovi acquisti, o sotto forma di accredito sul conto corrente o sulla carta registrata da parte dell’utente. Un servizio assolutamente utile e che spinge i consumatori a cercare con maggiore propensione quei negozi, siti e attività che erogano tale vantaggio.
Cashback, alcuni esempi di aziende di successo
Ma chi sono le attività che usano il cashback con un certo successo? Ce ne sono molte e appartenenti a diverse categorie di business. Un primo esempio rientra nel campo dell’iGaming. Si pensi a Betsson, operatore tra i più noti del panorama dei casinò virtuali. Esso si distingue non solo per la qualità dei servizi offerti, ma anche per la sua offerta cashback, come evidenziato dalla più interessante recensione sul casinò di Betsson presente in rete.
Da essa si evince, infatti, che questo portale di gioco digitale garantisce all’utente, che abbia effettuato una prima ricarica, la restituzione del 50% delle perdite nette di almeno 100€ avute sulle slot di un certo sviluppatore. Questo aumenta senz’altro la soddisfazione di coloro che abbiano deciso di affidarsi a tale operatore o a qualunque altro che metta a disposizione degli iscritti condizioni similari basate sul cashback. Anche il settore bancario, in particolar modo quello legato alle carte di credito o prepagate più famose sul mercato, si avvale spesso della politica del cashback. Basti pensare a Postepay, che consente ai titolari di carte del circuito Poste Italiane e Banco Posta di ottenere un rimborso dello 0,5% sui propri acquisti.
Oppure American Express Blu, che garantisce un cashback pari all’1% annuo sulle compere, in negozi fisici o virtuali, fatte tramite la carta. Quindi, anche alcuni negozi fisici propongono la formula del rimborso parziale dei soldi spesi, come nel caso della rete di casalinghi Casa & Co, che in accordo con Poste Italiane, ha elaborato una carta prepagata, che funge anche da tessera fedeltà, sulla quale sarà possibile ricaricare l’importo accumulato grazie al cashback sugli acquisti in negozio.
Perché il cashback è così popolare ancora oggi?
Nonostante, come detto, siano passati già due anni dalla sua invenzione, il cashback continua ad essere popolare in tutto il mondo, Italia compresa. Questo perché i vantaggi non sono solamente per una delle parti in causa, bensì per entrambe. I clienti, infatti, potranno contare su un risparmio concreto, dato che parte del denaro speso per fare l’acquisto verrà rimborsato in una delle due forme sopraccitate. Quindi, gli utenti saranno incentivati a fare meno i conti e ad aumentare leggermente il volume di acquisto pro capite, anche per la maggior frequenza con cui circoleranno le transazioni.
Infine, il consumatore si sentirà soddisfatto e consoliderà la propria fiducia nell’attività che gli abbia proposto questa soluzione di parziale rimborso delle spese. Dal punto di vista delle aziende, invece, nonostante esse si debbano impegnare a restituire parte degli introiti sotto forma di rimborsi, queste potranno contare su un aumento importante, se non esponenziale, dei volumi di vendita e del relativo fatturato aziendale. Inoltre, dopo aver ottenuto la fiducia dei clienti, le imprese che decideranno di mettere a disposizione l’opzione cashback avranno un vantaggio sulla concorrenza, dato che in un mercato saturo come quello attuale, tale strategia di marketing permette a chi la applichi di distinguersi dai competitor.
Tendenze e prospettive future
Dato il successo continuo del cashback, ci si aspettano presto delle evoluzioni di questa politica di marketing e fidelizzazione. Potrebbero essere messe a punto delle strategie di rimborso personalizzate, in base alle abitudini di acquisto e alle preferenze dei singoli clienti, magari studiate tramite Intelligenza Artificiale, tema quest’ultimo su cui si organizzano quotidianamente dibattiti e incontri in ogni parte d’Italia, come a Sora lo scorso febbraio. Oppure, come già si sta iniziando a vedere nel resto del mondo, si potrebbero garantire vantaggi agli utenti che decidano di condividere recensioni ed esperienze su piattaforme ad hoc o sui social media, con le aziende recensite che decidano di premiare queste persone tramite un Cashback sociale. Insomma, il futuro del cashback sembra florido e le possibilità sono certamente numerosissime.