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FARMACIA COMUNALE

Farmacia Comunale di Sora: la storia, i veri numeri e perché il modello “in house” è il migliore per i cittadini

Il Sindaco di Sora, Roberto De Donatis, spiega alla cittadinanza, numeri alla mano, qual è il presente e quale sarà il futuro dell’asset municipale di cui tanto si parla in queste settimane. Ecco perché, secondo l'Amministrazione, la scelta della società 100% comunale rappresenta quella più adatta a tutelare l’interesse dei sorani.

Redazione Sora24
Redazione

«La correttezza delle informazioni su un tema importante come quello riguardante la Farmacia Comunale è un elemento essenziale». Ha esordito così il Sindaco di Sora, Roberto De Donatis, nella conferenza stampa convocata alle 12 di ieri in Comune per replicare a quanto affermato nell’altro incontro che ha avuto luogo il sabato precedente alla presenza dei consiglieri di opposizione, Luca Di Stefano e Serena Petricca, e dell’ex assessore Umberto Geremia (clicca qui per leggere).

Accanto al primo cittadino, come si evince dalle immagini, era presente quasi al completo sia la maggioranza consiliare che la giunta: assenti Floriana De Donatis e Alessandro Mosticone.

«Noi non siamo mai entrati in polemica su quelle che sono le ragioni di una scelta politica, rispettando anche quelle che erano le indicazioni di una parte della minoranza, che preferiva il modello gestionale della società mista pubblico-privata, possibilità contemplata dal quadro normativo esattamente come la gestione in-house», ha detto De Donatis anticipando il futuro che è stato delineato per la farmacia, ovvero la prossima incorporazione nella municipalizzata già esistente (Ambiente Surl) che verrà formalizzata nella seduta del consiglio comunale convocata per il 18 Dicembre.

«Siamo tuttavia costretti a tornare nuovamente sul tema – ha proseguito il Sindaco – per la non correttezza di molte informazioni che abbiamo desunto dai vari comunicati relativi alla conferenza stampa di sabato scorso. Ripartiamo quindi dall’inizio e facciamo le doverose considerazioni per motivare quelle che sono le decisioni di questa amministrazione».

La storia della Farmacia Comunale di Sora

Come primo fondamentale step De Donatis ha sintetizzato il percorso storico della farmacia, partendo dal 1998, anno in cui venne indetta la gara pubblica per l’individuazione del socio privato, e dalla costituzione della società Farmacia Comunale SpA avvenuta nel 2000, con conseguente sottoscrizione della prima convenzione di durata decennale e possibilità di proroga triennale della stessa, formalizzata qualche mese dopo dalla giunta allora in carica.

Dopo dieci anni, il primo passaggio fondamentale: «Alla scadenza naturale della convenzione, avvenuta il 21 Dicembre 2010, l’allora sindaco, il compianto On. Cesidio Casinelli, decise, con una misura cautelativa dettata dalla poca chiarezza di alcune norme che non delineavano con precisione il futuro delle società partecipate, di concedere una proroga annuale alla convenzione anziché sfruttare la possibilità di andare avanti per altri tre anni come sancito nel documento prodotto dieci anni prima». Tale scelta, ha sottolineato De Donatis, venne effettuata essenzialmente «per due motivi: il primo era basato sull’orientamento normativo, il secondo legato all’imminente insediamento della nuova amministrazione comunale previsto per l’anno successivo (2011)».

A seguire il nuovo sindaco, Ernesto Tersigni, stabilì con la sua maggioranza «un’ulteriore proroga ad esaurimento dei tre anni previsti dalla convenzione stipulata nel 2000». Il 31 Dicembre 2013, pertanto, la Farmacia Comunale esaurì i dieci anni più i tre di proroga previsti dallo statuto.

Successivamente l’amministrazione comunale guidata dallo stesso medico sorano optò per altri cinque anni di proroga, dal 2013 al 2018 «andando oltre il tempo previsto dallo Statuto».

A questo punto De Donatis ha chiesto ai presenti molta attenzione per evidenziare «un passaggio di grande importanza», ovvero che «la delibera di consiglio comunale del 29 Novembre 2013, che diede ulteriori 5 anni di proroga allo stesso socio privato, fu seguita da un’altra delibera di giunta, datata 10 dicembre 2013, nella quale si espresse il gradimento per la cessione delle quote dal socio privato di allora a quello attuale. Tale dinamica, sulla quale noi – ha continuato – abbiamo svolto degli approfondimenti non appena ci siamo insediati, è quantomeno discutibile, ma non è questa la sede adatta per parlarne» ha poi tagliato corto il primo cittadino tornando subito sul leitmotiv dell’incontro e cioè i numeri.

I veri numeri della Farmacia Comunale

«Nel 2016 – ha evidenziato De Donatis – la società era in perdita. Poi, negli anni successivi, stranamente, ha iniziato ad avere un trend positivo, che però, assolutamente non corrisponde a una media di 80 mila euro di utili all’anno. Falso!» ha rincarato mostrando a tutti i presenti i bilanci della farmacia, precisando che si tratta «atti accessibili al pubblico, al contrario delle informazioni che vengono date in maniera del tutto aleatoria».

A seguire, il Sindaco ha menzionato i numeri documentati dall’ente, partendo dal 2014: «Nel primo bilancio dell’attuale socio privato – ha affermato – venne indicata una perdita di 26.256 euro. A seguire: + 588 euro nel 2015, + 15.376 euro nel 2016 e + 51.778 euro nel 2017, + 63.917 nel 2018. Anche chi alle elementari non si è distinto in matematica sa bene che la media di questi numeri produce una somma ben al di sotto dei 80 mila euro all’anno. I grandi cultori dei numeri, inoltre, dimenticano che di qualsiasi utile prodotto dalla farmacia il 51% rientra nelle casse comunali e il 49% va al socio privato, ovvero va fatta un’ulteriore divisione per due della media. Mi fanno poi sorridere – ha continuato De Donatis – quando parlano dei 20 mila euro all’anno di canone, che sono sempre in sottrazione rispetto agli utili del Bilancio, ovvero che, di fatto, 10 mila di quegli stessi 20 mila sono sempre del Comune. La media degli utili, quindi, non è di 80 mila euro all’anno bensì di 10 mila».

Anche per quel che riguarda la questione fatturato il Sindaco si è attenuto ai numeri, sottolineando che nel 2014, anno in cui è subentrato l’attuale socio privato, era pari di 842 mila euro e non di 250 mila come affermato nella conferenza stampa di Sabato. A seguire, in ragione di un aumentato volume progressivo, «guarda caso da quando ci siamo insediati», è aumentato fino a sfiorare il milione e mezzo di euro di oggi.

Quanto spende il Comune di Sora per il Sociale

Con i fondi prodotti dalla Farmacia il Comune può fare ben poco, questo il senso delle parole del Sindaco, secondo il quale qualcosa in più fa sempre bene, ma da qui a ritenere fondamentale l’entrata prodotta dall’asset di via Piemonte per sostenere le attività sociali, ne passa. A tal proposito, lo stesso De Donatis ha proseguito la carrellata dei numeri mostrando ai presenti il bilancio comunale con i dati della spesa annuale del municipio proprio in ambito sociale: «Per ciò che concerne i costi dei servizi socio-assistenziali – ha dichiarato il primo cittadino – abbiamo 303.850 euro di contributi regionali, 5.000 euro provenienti dal 5 per 1000, 784.136 di fondi di bilancio comunale, per un torale di 1.092.986 euro. A fronte di eventuale impegno di 10 mila euro? Qui stiamo parlando di bazzecole e non si centra il problema, ovvero qual è il modello gestionale che meglio può raggiungere l’interesse pubblico».

Perché la gestione in house è la migliore per i cittadini

Terminata l’esposizione numerica riguardante gli utili della farmacia e il loro impatto sul bilancio comunale, il Sindaco è passato alla spiegazione dei motivi che hanno convinto l’amministrazione ad optare per il nuovo modello gestionale. «Noi scegliamo il modello in house per ragioni molto semplici – ha dichiarato De Donatis: la prima è che possiamo ottenere dei risparmi, al contrario dei costi presunti indicati nella conferenza a cui facciamo riferimento. Il primo risparmio è proprio nel bilancio della farmacia stessa e corrisponde ai costi del CdA e del Collegio dei Sindaci che attualmente ammontano a 38 mila euro e che verranno tagliati». Quindi, poiché nella società Ambiente Surl c’è già un consiglio di amministrazione, nel momento in cui la stessa municipalizzata assorbirà anche la farmacia comunale, si concretizzerà subito il risparmio di cui ha parlato il primo cittadino. «Un risparmio secco di 38 mila euro – ha evidenziato De Donatis – perché l’organo dei revisori in Ambiente Surl esiste già. Qualcuno ha osservato che spenderemmo 160 mila euro per il sistema del controllo analogo: ancora falso, perché il sistema del controllo analogo dobbiamo già istituirlo perché abbiamo la società Ambiente. E, soprattutto, sarà predisposto come un’estensione, attraverso una sorta di affidamento di ufficio speciale all’interno della stessa macchina amministrativa comunale. I costi pertanto non saranno esternalizzati».

Le motivazioni che hanno portato l’amministrazione all’intenzione di “comunalizzare” totalmente la farmacia, tuttavia, dipendono anche dall’esperienza: «Noi abbiamo già una società in house ed è Ambiente, società la cui storia dimostra in modo lampante come il comportamento del privato all’interno delle partecipate non sempre è stato limpido. Quando Ambiente non era al 100% comunale, ma partecipata anche dal privato, abbiamo avuto perdite per svariati milioni di euro che hanno costretto il Comune alla ricapitalizzazione della società stessa per salvare posti di lavoro e lasciare il servizio nella disponibilità amministrativa gestionale. E diversi amministratori – ha sottolineato De Donatis – sono finiti davanti alla Corte dei Conti per colpe non loro bensì del privato».

La vera vocazione della Farmacia Comunale

La gestione pubblica, inoltre, è per l’architetto sorano la soluzione migliore proprio in virtù della vocazione di tale asset: «La finalità principale che deve avere la Farmacia Comunale – precisa – è andare ad integrare quale organizzazione strumentale il Servizio Sanitario Nazionale, cioè l’offerta socio-sanitaria del territorio, e la finalità pubblica è preminente rispetto a quella di natura finanziaria, che pure è importante. Noi non siamo inconsapevoli che anche la società in house deve produrre degli utili, ma visto il quadro attuale siamo certi che ne produrrà molti di più. E comunque sia era obbligo dell’amministrazione procedere in maniera diversa, in quanto qualunque affidamento pubblico, ai sensi del Regio Decreto del 1923 n. 2440 deve avere un termine di scadenza, come lo yogurt. E questo affidamento è scaduto».

Era dunque necessario intervenire in ogni caso, ha ribadito il sindaco, sottolineando poi l’impossibilità a formalizzare «una sorta di ius al privato perché costui gestisce la farmacia in modo spettacolare. Anche se il privato fosse stato il Maradona dei farmacistiha aggiunto – noi ci trovavamo comunque di fronte a una nuova procedura di evidenza pubblica per andare a individuare il socio privato e la nuova forma societaria con la cosiddetta gara a doppio getto qualora l’amministrazione avesse proseguito con la società mista». In pratica non era detto che proseguendo con l’attuale modello la gestione sarebbe stata affidata nuovamente all’attuale socio privato.

Ma al di là di ogni considerazione politica ed economica, è intenzione del Sindaco e della sua amministrazione far diventare totalmente pubblica, ovvero della Città, la Farmacia Comunale, perché «l’intento è quello di erogare un servizio che non sia analogo a quello offerto dalle farmacie private, e perché noi siamo convinti che sia il modello gestionale migliore».

Dipendenti farmacia: i loro veri garanti nel diritto sono proprio nell’amministrazione

Sulla sorte degli attuali dipendenti in forza alla farmacia, infine, il Sindaco ha evidenziato un altro passaggio da lui ritenuto fondamentale: «Noi siamo i primi garanti del diritto dei lavoratori, un diritto inalienabile – ha dichiarato. Però è opportuno distinguere un diritto da un diritto discutibile. Fino a qualche anno fa, per le società miste si poteva prevedere anche l’assunzione per chiamata diretta. Successivamente, però, la Legge ha obbligato le procedure di evidenza pubblica. Con i nostri legali – ha continuato De Donatis – tuteleremo i lavoratori qualora abbiano un diritto fondato, ma è altrettanto che non possiamo derogare rispetto alle norme di questo importantissimo tema perché in tal potrebbero davvero esserci dei problemi. Vanno fatti, pertanto, dei distinguo caso per caso rispetto a quelle che sono le norme. Capiamo lo stato di preoccupazione dei lavoratori, ma i loro veri garanti del diritto sono nell’amministrazione che sta facendo le cose per bene secondo la Legge. Auspichiamo di trovare le migliori forme per tutelare i lavoratori, ma in ogni caso il modello gestionale è di competenza esclusiva dell’organo politico che deve dare il proprio indirizzo. Il nostro indirizzo – ha ripetuto nuovamente il Sindaco – è chiaro e fondato su importanti consulti e pareri, sia tecnici sia legali».

Le falsità sulla gestione dei posti di lavoro con Fratelli d’Italia

Prima di chiudere l’incontro con la stampa il Sindaco di Sora ha voluto sottolineare i due aspetti che più lo hanno contrariato, su tutte le esternazioni su torbide relazioni politiche riguardanti la stessa farmacia: «Trovo davvero sgradevole, un fatto gravissimo, le paventate dietrologie sul fatto che il sindaco, addirittura con una forza politica, Fratelli d’Italia, stia facendo chissà quale strategia per la gestione di posti di lavoro e quant’altro. Nulla di più falso ma anche da valutare sotto l’aspetto giuridico. Sono affermazioni gravi, che non hanno nessun fondamento, e rispetto alle quali ci riserviamo di fare tutte le opportune valutazioni».

La vera situazione economica di Ambiente Surl

Un ultimissimo passaggio il Sindaco ha voluto riservarlo alle voci sulle condizioni economiche di Ambiente Surl «Un altro grande falso è che la società Ambiente è in perdita: falso più falso del falso. La società Ambiente è in condizioni economiche e finanziarie buone, non diciamo ottime perché non ci vogliamo assumere maggiori meriti in quanto dipende anche dalla gestione». Tale risultato per De Donatis è la diretta conseguenza «di un lungo percorso che l’ha allontanata dalla gestione pubblico/privata. Il piccolo aumento della Tariha precisato il primo cittadino – è scattato per i ben noti motivi legati alle difficoltà nella trasferenza che ha avuto Saf e che si sono riverberate con diverse contestualizzazioni che dipendono dai bilanci di ogni società, sui vari comuni. Siamo fiduciosi che – ha concluso il primo cittadino – una volta assorbita tale problematica, il nuovo piano industriale e le nuove tecnologie innovative consentiranno un minor costo per Saf, che inciderà poi come minor costo per la Tari stessa, come riflesso indiretto della gestione della società Ambiente, che, a mio avviso, è matura e pronta anche per poter gestire in modo ottimale anche la Farmacia Comunale».

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