EVENTI E CULTURA

Elezioni Politiche 1968: inizia l’era Senese e Cassino “ricambia” votando il Sindaco di Sora

17 Ottobre 2020

L'allora primo cittadino ottenne oltre il 50% in riva al Liri e quasi il 43% nella città martire. Tutti i risultati.

Il 1968 fu come tutti sanno fu un anno molto particolare, ma non è questa la sede adatta per raccontarlo in tutte le sue  molteplici sfaccettature storiche, sociali e culturali che coinvolsero quasi l’intero pianeta. Parlando esclusivamente di Sora, quel famoso anno fu importantissimo soprattutto dal punto di vista politico, perché la città volsca dopo più di mezzo secolo riuscì ad eleggere un suo rappresentante a Roma (l’ultimo fu Vincenzo Simoncelli prima del Fascismo).

Nelle elezioni politiche del 19 Maggio, indette per designare i 630 deputati, i 315 senatori e, a seguire, gli esponenti della squadra di governo che avrebbe dovuto affrontare la V Legislatura della Repubblica Italiana, per la prima volta in assoluto nel collegio uninominale “blindato” Sora-Cassino, la Democrazia Cristiana candidò alla carica di senatore un sorano, l’allora 49enne sindaco della città, Ignazio Vincenzo Senese.

Il risultato fu altisonante: a Sora, sia alla Camera che al Senato, la DC superò il 50% dei voti complessivi. Su un totale di 49.398 preferenze assegnate in tutto il collegio al partito con lo scudo crociato, 6.247 arrivarono da Sora, ovvero il 12% del totale. Per la cronaca, anche Cassino si dimostrò compatta a favore di Senese, con il 4.705 votanti (42,79%) di cittadini che diedero fiducia alla DC e quindi al neo senatore sorano.

Con l’elezione di Senese si chiudeva definitivamente la lunga era di Piercarlo Restagno (morto due anni prima), che dal 1948 era stato eletto ininterrottamente per quattro volte nello stesso collegio, ricoprendo anche la carica di Sindaco di Cassino durante il decennio della ricostruzione post bellica. L’importante risultato, tuttavia, arrivò un po’ tardi per Sora, perché nel ’68 gli effetti del cosiddetto boom economico erano oramai agli sgoccioli e il tracciato dell’autostrada del Sole era stato già completato da sei anni.

In altre parole, il comprensorio Sorano, non solo era completamente tagliato fuori dalla direttrice Milano-Napoli, ma neanche compreso in un’eventuale trasversale Roma-Bari o Napoli-Pescara, perché delle attuali superstrade non esisteva neanche l’ombra. Sostanzialmente la città trascorse gli anni migliori del dopoguerra, quelli della rinascita, isolata dal resto del Paese. Le conseguenze furono numericamente molto rilevanti, basta osservare la differenza tra il censimento nazionale e quello cittadino: nel decennio 1951/1961 l’Italia passò da 47 a 50 milioni di abitanti, mentre Sora non si spostò da quota 23.700, anzi, perse qualche decina di residenti, ovvero crescita zero. In quel periodo, complici le grandi difficoltà legate ai collegamenti, si verificò una grande ondata di emigrazione verso Roma (+500 mila abitanti dal ’51 al ’61), alcuni paesi europei e l’America, perché di lavoro ce n’era poco e non abbastanza per tutte le famiglie. Da qui la mancata crescita demografica nonostante quelli in questione fossero anni in cui le famiglie italiane erano molto prolifiche.

Avere un filo “direttissimo” con il Governo, quindi, fu importante per Sora ma non in modo decisivo, proprio perché il boom economico volgeva al termine la velocità con cui venivano realizzate le varie infrastrutture si era un po’ attenuata. L’avvento di Senese a Palazzo Madama velocizzò l’iter burocratico che doveva portare alla costruzione delle superstrade che oggi ci collegano ai caselli di Ferentino, Avezzano e Cassino, ma appena il nostro rappresentante non fu più rieletto i tempi tornarono a dilatarsi. Dopo il 1983, difatti, furono necessari:

Ricapitolando: 1962, apertura della Roma Sud-Frosinone; 2010, apertura della Sora-Ferentino-A1. A chi ancora oggi si chiede come mai alla fine della 2a guerra mondiale Sora fosse la città più popolosa della provincia di Frosinone (il collegio senatoriale Sora-Cassino esisteva proprio per questo motivo), mentre oggi è la 4a (e presto sarà la 5a), si consiglia di immaginare le stesse zone attualmente servite da autostrada e ferrovia per Roma, Napoli e Pescara, prive di tali collegamenti per mezzo secolo. Paradossalmente il Sorano ha tenuto anche troppo bene.

Tornando a Senese e alla sua elezione, nonostante la questione “strategica” fosse oramai compromessa, restava comunque una carta da giocare, anzi un asso: l’università. Su proposta dell’allora Presidente dell’Ospedale SS. Trinità, Comm. Giuseppe Tomassi, il senatore sorano riuscì a condurre in porto il progetto per la realizzazione del nuovo ospedale attualmente situato a San Marciano, con annessa facoltà di medicina e chirurgia presieduta dal celebre luminare romano Paride Stefanini, classe 1904.

L’iniziativa accademica andò avanti per sei anni, poi si concluse fra l’indifferenza generale. I lavori per la realizzazione del nuovo ospedale, invece, procedettero più o meno speditamente, ma poi, una volta conclusa l’esperienza di Senese a Palazzo Madama, furono necessari addirittura altri nove anni prima dell’apertura della struttura (1992).

Ancora oggi, quando si percorre la salita di accesso al nosocomio, si può notare sulla sinistra un edificio abbandonato che ha quasi le sembianze di una chiesa moderna: quella costruzione, per chi non lo sapesse: doveva essere l’aula magna della facoltà di medicina e chirurgia del policlinico di Sora, ospedale specializzato in trapianti.

Di seguito, come di consueto, riportiamo i risultati delle elezioni del 19 Maggio 1968 (Camera e Senato) registrati a Sora e a livello nazionale. Ricordiamo che in quell’occasione, per ciò che riguardava la Camera, gli elettori aventi diritto erano 15.981, mentre i votanti furono 13.691 (85,67%), per un totale di voti validi pari a 13.298. Al Senato, invece, gli aventi diritto erano 14.424, ma alle urne si presentarono in 12.742 (88,34%), per un totale di voti validi pari a 11.914.

I risultati di Sora (Camera):

I risultati nazionali (Camera):

I risultati di Sora (Senato):

I risultati nazionali (Senato):

Storia delle elezioni politiche a Sora dal 1946 al 2018

A cura di Lorenzo Mascolo, con dati tratti dagli archivi del Ministero dell’Interno.

PUNTATE PRECEDENTI…

  1. Referendum Monarchia/Repubblica del 1946 – Sora: la “conservatrice immaginaria” con il più alto numero di voti pro Repubblica dell’intera provincia;
  2. Elezioni Politiche del 1948: Quando i sorani elessero senatore il futuro sindaco di Cassino invece dell’ex sindaco di Sora;
  3. Elezioni Politiche 1953: il candidato sorano al Senato c’è, ma il popolo sceglie la DC “cassinate”;
  4. Elezioni Politiche 1958: i sorani “confermano” l’ex sindaco di Cassino… che poi sarà anche “sindaco-lampo” di Sora;
  5. Elezioni Sora 1963: Sinistra batte Democrazia Cristiana al Senato. Exploit del Partito Socialista;